Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato la delibera sul “Regolamento per l’accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali“. Hanno votato a favore 18 consiglieri (Pd, Sinistra per Ravenna, Art.1-Mdp, Ama Ravenna, Pri, Ravenna in Comune), 4 contrari (Lega nord, Lista per Ravenna, Forza Italia), 3 gli astenuti (Gruppo misto e CambieRà). Sono stati presentanti da Alvaro Ancisi (lista per Ravenna) 4 emendamenti, che avevano avuto un parere tecnico non favorevole e sono stati tutti respinti.
Ha presentato l’atto l’assessora ai Servizi sociali Valentina Morigi. Le ragioni che hanno portato ad un nuovo regolamento riguardano in particolare il fatto che il precedente era del 2004 e faceva riferimento ad un diverso modello di pianificazione la cui gestione non era in capo all’Amministrazione comunale, mentre dal 2016 è stato istituito il “Servizio sociale associato dei comuni di Ravenna, Cervia e Russi”; inoltre, la crisi economica e valoriale richiede di mettere a punto una diversa modalità di gestione degli interventi nei confronti delle persone vulnerabili. Il regolamento è completamente rinnovato per affermare con più efficacia i principi di equità, sostenibilità e imparzialità della presa in carico con aspetti innovativi: il coinvolgimento diretto delle persone a cui si propone un nuovo progetto di vita, interessando anche i familiari e i caregiver. Gli elementi di innovazione riguardano in particolare la multidisciplinarietà del gruppo di valutazione che nel prendere in carico la persona considererà diversi aspetti, sociale e sanitario, ma anche l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti (ad esempio il centro per l’impiego in caso sia opportuno un inserimento lavorativo); la presa in carico emergenziale con la possibilità da parte dell’assistente sociale di attivare interventi economici urgenti nei casi in cui sia necessario. Il nuovo regolamento è il risultato di una costruzione partecipata alla quale hanno contribuito in maniera determinante gli assistenti sociali, ma che è stato condiviso anche con i sindacati con i quali è stato firmato un accordo, nel quale sottolineano che viene perseguito l’obiettivo di determinare regole e tempi omogenei e predefiniti di risposta sui diversi ambiti territoriali del distretto socio sanitario contribuendo a garantire equità nell’accesso ai servizi e alle prestazioni da parte di tutti i cittadini della gestione associata.
Sono intervenuti nel dibattito: Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna), Fiorenza Campidelli (Pd), Daniele Perini (Ama Ravenna), Alberto Ancarani (Forza Italia), Idio Baldrati (Pd), Mariella Mantovani (Art.1-Mdp).
Il gruppo Lista per Ravenna, nell’apprezzare il lavoro svolto con professionalità, ha sottolineato che mancano concetti fondamentali di salvaguardia che ha proposto fossero aggiunti presentando i quattro emendamenti.
Il gruppo Sinistra per Ravenna ha rimarcato l’importanza di questo regolamento che offre risposte a tutte le situazioni di vulnerabilità sociale attraverso progetti condivi proposti da equipe multidisciplinari.
Il gruppo Pd ha affermato che con questo regolamento si aggiunge un tassello rispetto al programma di mandato aggiungendo che tutti i cittadini del distretto avranno diritto alla stessa procedura e a risposte certe.
Il gruppo Ama Ravenna ha evidenziato che internalizzare i servizi sociali permette tempi più rapidi di risposta a fronte di una popolazione sempre più anziana e di un cambiamento della società che si riflette sull’assistenza familiare.
Il gruppo Forza Italia, ammettendo che il regolamento è estremamente migliorato, ha espresso perplessità sull’iter di presa in carico che rischia di essere poco comprensibile al cittadino che può avere la percezione di vedersi precedere da altre persone.
Il gruppo Art.1-Mdp ha espresso il proprio parere favorevole ad un regolamento ben fatto sottolineando che le persone con bisogni sono realmente protagoniste dei progetti di vita proposti e che i tempi di risposta sono certi.
Dal canto loro i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, hanno chiesto trasparenza per l’accesso ai servizi sociali e per la partecipazione al costo dei servizi: “Con la nascita della gestione associata dei Servizi sociali e socio sanitari dei Comuni di Cervia, Ravenna, Russi, nel 2017, si è avviato un processo di revisione organizzativa, gestionale e regolamentare finalizzato a migliorare le risposte ai bisogni sociali e socio sanitari dei cittadini che Cgil, Cisl e Uil hanno seguito con grande interesse, con l’obiettivo di generare strumenti e percorsi trasparenti ed efficaci per la presa in carico delle persone e dei loro bisogni.
In questo contesto si colloca il recente accordo, tra le parti sociali e i Comuni, sulle linee di indirizzo per il Regolamento per l’accesso al sistema integrato di interventi sociali, che, riaffermando la governance pubblica anche nell’accesso alle prestazioni, stabilisce i percorsi e i tempi di risposta per richiedere l’attivazione di un servizio o di una prestazione, creando così le condizioni per rendere effettivi i diritti dei cittadini in ambito sociale.
Nello specifico il Regolamento dovrà trattare gli interventi a sostegno dell’autonomia personale, di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito, le misure per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio di persone in stato di malattia, invalidità, non autosufficienza, fragilità o bisogno, gli interventi per i minori ed a favore di soggetti con disabilità o ad alta complessità.
L’accordo raggiunto poggia su alcuni punti qualificanti: il progetto di vita come risposta complessiva ai bisogni della persona e il riconoscimento del ruolo del servizio sociale professionale per la costruzione di risposte e l’elaborazione di proposte di politiche sociali.
Inoltre la sperimentazione dello strumento definito “profilo di fragilità” consentirà una lettura e una misurazione più omogenea e oggettiva, per quanto possibile, del bisogno sui diversi ambiti territoriali, assicurando quindi l’accesso alla rete dei servizi in base all’intensità del bisogno.
È stata infine condivisa l’introduzione del principio della partecipazione di tutte le tipologie di utenza al costo dei servizi. Sarà quindi possibile, sulla base delle soglie Isee che saranno successivamente definite, per le persone in maggiore difficoltà economica usufruire di agevolazioni tariffarie per i diversi servizi.
Cgil Cisl e Uil, valutando positivamente il confronto svolto, che va nella direzione di assicurare sempre maggiore trasparenza nella presa in carico dei bisogni delle fasce sociali più deboli, ritengono ora indispensabile avviare la discussione concreta sul sistema tariffario e sulle agevolazioni per assicurare risposte adeguate nel segno dell’equità”.