Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato, con 15 voti favorevoli (Pd, Sinistra per Ravenna, Ama Ravenna, Pri) e 10 astenuti (Ravenna in Comune, Forza Italia, Gruppo misto, Lista per Ravenna, Lega Nord, La Pigna, CambieRà), la delibera “Manifestazione di volontà per la cessione in diritto di superficie per 99 anni di lotti destinati a edilizia residenziale sociale al fine della partecipazione al bando per l’attuazione del programma denominato ‘Housing sociale 2019′”. La cessione dei terreni, si tratta di due lotti, uno angolo via Chiavica Romea e via Butrinto e l’altro in via Galilei, consentirà al Comune di partecipare al bando regionale che prevede l’assegnazione di fondi per la realizzazione di alloggi che rispondano alle esigenze abitative di persone in difficoltà o a nuove soluzioni per una maggior coesione sociale dei cittadini, ad esempio il cohousing. Le aree sono già urbanizzate e sono già classificate per l’edilizia sociale.
Sono intervenuti nel dibattito: Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Cinzia Valbonesi (Pd), Daniele Perini (Ama Ravenna), Emanuele Panizza (Gruppo misto).
Il gruppo Lista per Ravenna, nel ritenerla un’opportunità, ha affermato che si tratta di un provvedimento insufficiente come risposta alle esigenze della popolazione.
Il gruppo Pd l’ha definita una delibera importante, che dà risposta ai cittadini per l’accesso alla casa e auspica che i 5 milioni della Regione siano un punto di partenza.
Il gruppo Ama Ravenna, rimarcando che non ci sono politiche abitative nazionali, ha evidenziato che le nuove strutture potranno rispondere alle esigenze di giovani coppie e anziani soli.
Il Gruppo misto ha rimarcato che sarebbe opportuno privilegiare il recupero di strutture esistenti più che realizzarne delle nuove.
Contributo fornito dal gruppo Lista per Ravenna
Il Bando regionale introduce una valida opportunità affinché si possano costruire nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale (ERS) alle famiglie che, pur avendo un reddito basso e concorrendo per ottenerlo dal Comune, restano in graduatoria per anni ed anni inutilmente, non potendo, d’altra parte, permettersi di affittarne uno a costi di mercato. Edilizia sociale significa offerta di alloggi privati con affitti calmierati, grazie al sostegno dato dagli enti pubblici del territorio agli imprenditori che li costruiscono e poi li gestiscono, ad esempio concedendo il terreno gratuitamente e/o erogando contributi finanziari.
Questo settore è però in sofferenza profonda da troppi anni, abbandonato a se stesso dagli enti pubblici che governano il territorio regionale e locale proprio mentre la crisi economica ed occupazionale ha aumentato notevolmente la richiesta di alloggi a canone calmierato o sociale. Il fondo di 5 milioni messo a disposizione dalla Regione per tutta l’Emilia-Romagna, essendo molto scarso, rischia di non far fronte a tutte le legittime richieste che perverranno dal territorio, dopoché il Bando precedente, uscito nel 2010, non ha fatto arrivare finanziamenti a Ravenna e qui non si è più costruito niente di sociale.
Di qui il voto di astensione dichiarato da Lista per Ravenna, che da un lato approva il segnale di ripartenza che si dà all’edilizia residenziale sociale, ma dall’altro risponde alla seguente richiesta, fatta in corso di seduta dalla lista civica stessa: la Giunta comunale assuma un’iniziativa forte, volta a chiedere alla Regione che tutte le richieste meritevoli di accoglimento possano essere soddisfatte, anche incrementando dovutamente la dotazione del Fondo finanziario messo a bando.
Alvaro Ancisi
(capogruppo di Lista per Ravenna)