È stato approntato il recupero della Berkan B alla Piallassa Piomboni. Sarà un’operazione oltremodo difficoltosa: 500 tonnellate il peso della nave, del quale si ignora il contenuto a causa della documentazione deficitaria arrivata dalla Turchia. Sarà indetta una gara nei prossimi mesi per poi iniziare il recupero a settembre. In caso le condizioni della nave dovessero peggiorare, però, si potrebbe intervenire con tempi più ridotti. Saranno comunque necessari due mesi per la rimozione completa, in totale sicurezza, durante i quali si tenterà di garantire l’operatività di tutti i terminal. In ogni caso, in alcune giornate sarà necessario interrompere la navigabilità del canale. La possibilità di intervenire sul relitto, nonostante gli appelli degli ultimi mesi, si è concretizzata solo ora a causa del complesso sovrapporsi di norme e leggi che da anni impediscono un intervento sull’imbarcazione. Non ultima l’opposizione dimostrata dall’ultimo proprietario della Berkan, il terzo proprietario da quando è iniziata l’intera questione. Ancora difficile poter stabilire il costo delle operazioni di recupero che saranno a carico comunque dell’Autorità Portuale, la quale, tuttavia, aderirà alle vie legali come in parte già fatto.
Nella nota diffusa dall’Autorità Portuale la ricostruzione della vicenda della Berkan B:
“La nave Berkan B sin dal 2010 veniva posta sotto sequestro conservativo dal Tribunale civile di Ravenna.
La nave rimane sequestrata sino al novembre del 2016, quando una società se la aggiudica all’asta giudiziaria.
Tale Società, dopo poche settimane, la vende ad altra Società, la quale presenta le richieste di concessione dell’area per procedere alla demolizione in loco del relitto.
Dopo qualche mese dall’inizio dei lavori di demolizione, la Società proprietaria comunica di avere ceduto la stessa imbarcazione ad un altro soggetto.
A questo stesso periodo – marzo 2018 – risale un sopralluogo dell’ASL, dal quale emergono le numerose violazioni di norme in materia di igiene e sicurezza sul lavoro che portano al sequestro preventivo del relitto della Berkan B disposto dal GIP di Ravenna.
Da quel momento si è provveduto, da un lato, ad ingiungere al proprietario del relitto ed alla società concessionaria la rimissione in pristino dell’area e, dall’altro, dal mese di luglio 2018 a compiere numerosi e regolari interventi di controllo con posizionamento di panne galleggianti allo scopo di prevenire rischi di carattere ambientale, come richiesto dalla Capitaneria di Porto.
Da allora la Berkan B è stata anche oggetto di una costante attività di monitoraggio dello stato dei luoghi effettuata in sinergia con la Capitaneria di Porto di Ravenna.
A causa del progressivo peggioramento delle condizioni del relitto, accertato tramite le attività di monitoraggio svolte, nell’ottobre 2018 l’Autorità Portuale avanza istanza al Tribunale di Ravenna richiedendo di essere autorizzata ad accedere al relitto sotto sequestro al fine di porre in essere gli interventi necessari alla messa in sicurezza dello stesso.
Ottenuta tale autorizzazione ed effettuati diversi sopralluoghi con gli altri Enti coinvolti (Capitaneria di Porto ed ASL) l’AdSP è in grado, nel gennaio 2019, di produrre il progetto per la messa in sicurezza del relitto. Sono stati infatti necessari oltre due mesi solo per riuscire a recuperare parte dei disegni strutturali della Berkan B dai registri navali della Turchia, indispensabili per la redazione del progetto di intervento e per la predisposizione del relativo bando di gara.
Mentre si sta predisponendo la procedura di gara, a causa di un improvviso peggioramento delle condizioni di stabilità del relitto, nel febbraio del 2019 vi è una fuoriuscita di una sostanza oleosa che rimane totalmente contenuta all’interno delle panne galleggianti già precedentemente posizionate. A questo punto, anche dietro richiesta della competente Capitaneria di Porto, vista la sopravvenuta criticità della situazione, l’Autorità Portuale provvede ad attivare con procedura di somma urgenza le imprese incaricate di mettere in sicurezza il relitto.
In data 05 marzo 2019, immediatamente prima che si completassero le operazioni di messa in sicurezza, il relitto della Berkan B affonda parzialmente; ciononostante, l’attività intrapresa veniva ultimata con modalità adeguate alla mutata situazione di fatto.
Contestualmente, sempre su richiesta della Capitaneria di Porto, è stato disposto il posizionamento di un’ulteriore fila di panne d’altura mentre prosegue l’attività di monitoraggio da parte di questa Autorità, della stessa Capitaneria nonché della Società concessionaria del servizio antinquinamento nel Porto di Ravenna.
L’attività di recupero, bonifica e demolizione e riciclaggio del relitto della Berkan B verrà assegnata a seguito di una gara aperta ad operatori internazionali il cui bando sarà predisposto sulla base di un progetto redatto da specialisti in collaborazione con i tecnici dell’Autorità Portuale. Considerata la complessità delle operazioni da porre in essere, detta gara sarà indirizzata a società con esperienza consolidata nel recupero di relitti e/o in attività di salvage.
Il recupero si presenta inusualmente difficoltoso, rispetto a casi simili, a causa della mancanza di informazioni circa il reale stato della nave e l’eventuale presenza di materiali inquinanti oltrechè dalla non ortodossa pregressa operazione di demolizione che ne ha irrimediabilmente indebolito la struttura fino a provocarne il collasso.
La difficoltà nel reperire molte informazioni fondamentali derivano dalla impossibilità di ispezionare l’interno del relitto per motivi di sicurezza; le sole rilevazioni e controlli possibili sono stati infatti effettuati mediante robot sottomarino.
Il progetto definitivo di recupero e smaltimento sarà perfezionato nelle prossime settimane per poterlo subito dopo condividere con tutti gli Enti competenti. Di seguito verranno intraprese tutte le procedure previste dalla legge per l’affidamento dei lavori che dovrebbero iniziare il prossimo mese di settembre per poi giungere alla completa rimozione del relitto entro il corrente anno”.