L’appello arriva dalle Marche, ed in particolare dalla città di Fano. L’agronomo ed esperto di avifauna Giuseppe Curina, presidente dell’Associazione Canale Albani-Progetto Ugo, ha lanciato qualche giorno fa sulla stampa marchigiana la proposta di adozione per gli anatidi di Ravenna scampati alla moria di Valle Mandriole. L’idea è quella di accogliere gli animali nel bellissimo settecentesco Canale Albani, una vera e propria oasi che si snoda all’interno dell’abitato di Fano e che ospita cigni ed anatidi. Il dottor Curina gestisce il Canale in convenzione con il Comune di Fano ed Enel Green Power. Entusiasta della proposta l’amministrazione comunale e la popolazione fanese, assai legata all’avifauna ospitata nel Canale, che contribuisce a gestire e controllare. “Sarebbe una buona occasione – spiega Curina – per ripopolare il Canale e al contempo aiutare le associazioni animaliste di Ravenna, che ultimamente chiedevano aiuto per collocare gli animali sopravvissuti”. Curina si riferisce ad articoli di stampa che descrivevano il destino ancora incerto degli anatidi ospitati dal CRAS di Ca Ponticelle, per i quali, in effetti, ancora non è stata trovata una collocazione né è stato previsto lo spostamento presso le voliere più ampie e sicure di Ca Giansanti, nuova sede, stando a quanto si è appreso, del CRAS di Ravenna. “Potremmo accogliere dai 30 ai 50 volatili – prosegue Curina – suddivisi su tutto il Canale, da Sant’Orso alla centrale elettrica della Liscia, che sarebbero seguiti ed eventualmente curati da me e da altri volontari”.
Anche a Fano, nell’estate del 2017, vi fu un episodio di botulismo, ma la situazione fu immediatamente messa sotto controllo, il numero dei capi persi limitato (poco più di una decina) ed il canale ripulito. L’idea, dunque, è di continuare a ripopolare il Canale con gli anatidi che, almeno per quest’anno, potrebbero riabilitarsi completamente, essere alimentati e restare sotto osservazione da parte dell’esperto e dei veterinari che gestiscono l’oasi, e l’anno prossimo, dopo la muta, decidere se rimanere stanziali a Fano per la gioia dei cittadini o andarsene. Certamente un futuro diverso da quello che li aspetta a Ravenna se verranno liberati nelle Valli dove è permessa l’attività venatoria.