“Signori soldati russi, Signor Putin, Signori del Governo russo, cessate il fuoco delle armi ed accendete il fuoco del Vostro cuore.
Ci appelliamo alla Vostra umanità, alla Vostra sensibilità verso chi sta soffrendo, scappando dalle proprie case e dalla propria terra, cercando di sfuggire a bombe, proiettili, fuoco, fiamme e distruzioni dell’inferno di un conflitto armato.
Trovate nel profondo della Vostra anima, del Vostro cuore, quello spazio, che ancora esiste – ne siamo sicuri – che Vi fa riflettere sulle atrocità che comporta un conflitto armato e sulle conseguenze che questo porta con se, ora ed in futuro.
Guardate per un attimo avanti, su quante strazianti sofferenze il conflitto sta provocando ad esseri umani come Voi. E voltatevi per un attimo ed anche più indietro, nella storia – quella che noi abbiamo vissuto -, anche quella recente: di quante famiglie, donne, bambini, uomini stessi, a causa di guerre che hanno generato odio, intolleranza, contrapposizione, non hanno potuto godere di quel diritto inalienabile che è la vita. Vita che Voi stessi state godendo e che non è giusto togliere ad altri.
Stiamo faticosamente debellando un male, un virus, che ha mietuto vittime, allontanato persone ed affetti. Lo stanno debellando persone che hanno a cuore la vita di altre persone, con le armi della scienza e della coscienza. Loro, i nostri eroi di oggi e che lo saranno a memoria d’uomo, possono orgogliosamente tornare a casa ogni giorno e dire ai loro cari “ho salvato tante vite umane”.
Cosa ci sarebbe di più bello anche per Voi poter tornare a casa, dai Vostri cari, guardarli con orgoglio negli occhi e poter dire “oggi ho salvato tante vite umane, vite che possono tornare a respirare aria di serenità e pace, fratellanza e amore”?
Gli anziani di Santa Teresa”