Preoccupato dall’apertura della stagione turistica 2020, pesantemente piena di incognite, è nato a Cervia e Milano Marittima un gruppo di imprenditori rappresentanti le diverse categorie dei centri commerciali della città.
“Una decisione consapevole e necessaria, a maggior ragione laddove stride il silenzio e la totale mancanza di coinvolgimento da parte delle associazioni di categoria nei confronti dei propri associati” commentano gli aderenti al comitato.
Il Comitato indipendente commercianti, pubblici esercizi e attività artigianali entra all’interno del dibattito sulla riapertura della stagione 2020 e nello specifico sull’apertura serale delle spiagge definendola “una gestione ‘sperimentale’ che in questi cinque anni di tentativi ha saputo dare un esito negativo sulla distribuzione dei flussi turistici all’ interno della località, una gestione che da oggi deve cessare”.
Un “No” quindi secco alla possibile apertura delle spiagge dopo le 20, un’apertura dettata dall’emergenza economica a seguito del coronavirus, ma che secondo il comitato andrebbe però ad agevolare troppo un unico settore a svantaggio degli altri.
I numeri raccolti dagli aderenti al comitato durante le aperture serali delle spiagge “hanno dimostrato in maniera molto evidente ed innegabile un calo dell’affluenza nelle vie del centro a fronte di assembramenti nelle spiagge, creando uno sbilanciamento tra l’altro pesante in un quanto mai delicato eco sistema di quelle che sono le località turistiche.
Assembramenti che oggi a maggior ragione sono irragionevoli, perché la parola stessa, vista la drammatica situazione dovuta al Covid-19, evoca timori, che potrebbero potenzialmente tradursi in una nuova chiusura forzata di tutte le attività.
E’ necessario porre l’attenzione sul tema sicurezza riguardo ad una eventuale apertura serale delle spiagge, dove verosimilmente il rischio assembramento sarà più concreto, e più difficile da controllare, anche per la stessa Polizia Municipale, minando di fatto il bene oggi a noi più caro, la salute pubblica.
Pertanto, considerato questo, e considerato anche un afflusso turistico ridotto rispetto alle stagioni scorse, diventa indispensabile la chiusura serale delle spiagge alle ore 20,00. Solo così sarà possibile garantire gli standard di sicurezza oggi richiesti, creando nuovamente un equilibrio tra attività balneari e non, un equilibrio che significa sopravvivenza per i centri commerciali della città, e la loro sopravvivenza anche nel periodo invernale.
In questo momento di grande difficoltà ed emergenza, la tenuta di tutte le attività è appesa ad un filo ed è necessario e fondamentale che ogni categoria faccia un passo avanti nella propria coscienza, concentrandosi sul consolidamento e mantenimento della propria attività primaria ( es. divieto del commercio negli stabilimenti balneari).
Ripetiamo, l’obbiettivo è un equilibrio di concorrenza leale tra le categorie, visto anche la differenza anomala di costi tra locazioni commerciali e canoni demaniali fortemente squilibrate.
Senza considerare nel tempo la grande considerazione politica generale verso le une, a discapito delle altre.
Se non si terrà conto di questo, ci sarà un effetto domino al negativo sugli immobili, ovvero la loro svalutazione dovuta alla chiusura delle attività oggi presenti in affitto.
Ovviamente teniamo a sottolineare che rimangono esclusi da questo ragionamento quegli stabilimenti balneari che effettuano servizio di ristorazione anche nel periodo invernale mantenendo attivi contratti di lavoro annuali poiché offrono un servizio alla località complementare alle altre attività.
Il nostro obbiettivo è quello di difendere il lavoro e l’occupazione, non di ostacolarlo.
Non vogliamo issare alcun muro, consapevoli solo che un lavoro di squadra, fatto di rinunce e sacrifici condivisi, potrà traghettare la nostra splendida realtà oltre questo momento.
Per l’economia, per i cittadini, per i turisti, per la nostra riviera, siamo convinti che si debbano rivedere le regole del gioco”.