Sono stati condannati a lavori socialmente utili il titolare di una casa di riposo di Ravenna, e le badanti della stessa dopo l’accusa di maltrattamenti nei confronti di un anziano. Avevano costretto l’anziano ospite, al epoca 94enne, a mangiare le sue feci, dopo il rifiuto di quest’ultimo a lavarsi.
La vicenda risale al maggio del 2019, venuta a galla dopo la denuncia di un altra bandate che lavorava nella struttura, la quale allibita dal comportamento delle colleghe si era licenziata e poi ha denunciato l’accaduto.
Come riporta il Corriere di Romagna: “Estingueranno il reato svolgendo lavori socialmente utili. Prestando 300 ore di servizio, il titolare della struttura, Paolo Maioli e 450 le ore invece previste per la badante del centro, la 49enne romena Elena Caliman. Condannata per esercizio abusivo della professione medica anche la badante 57enne di origine ucraina Larysa Pshechenko, che somministrava medicinali e praticato iniezioni non avendo l’abilitazione da infermiera.”