Si è concluso con due patteggiamenti, uno a due anni e otto mesi per un 65enne ravennate e una 51enne romena, il processo davanti al Gup Corrado Schiaretti sui maltrattamenti agli anziani ospiti di una casa famiglia a Sant’Alberto di Ravenna, dove a marzo 2018 i due gestori di fatto vennero arrestati dai carabinieri. I patteggiamenti sono stati decisi a fronte del risarcimento del danno alle persone offese.
Tra le accuse, umiliazioni e percosse agli anziani, con calci, pugni e testate. In un caso una donna venne portata in uno sgabuzzino, legata a una brandina con catena e lucchetto, dopo averla ‘lavata’ con acqua fredda. La struttura, dov’erano ospitati ultraottantenni, nel frattempo trasferite in luoghi più sicuri, venne messa sotto sequestro. L’indagine, coordinata dall’allora procuratore capo Alessandro Mancini e dal pm Monica Gargiulo era partita tre settimane prima, da una segnalazione di un familiare che da alcuni mesi si era accorto di espressioni di malessere di un anziano.
“Voglio sottolineare l’operato e l’attività di indagine dei carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Ravenna”, commenta all’ANSA l’avvocato Emanuela Rijillo, che assiste una delle anziane che ha subito i maltrattamenti più pesanti. Le altre persone offese, in tutto cinque, erano rappresentate dagli avvocati Alessandro Docimo, Paolo Vecchi e Christian Biserni.
“Grazie alle indagini si è riusciti – prosegue il legale – a far luce su questa vicenda triste e sgradevole che ha fatto quasi da ‘caso pilota’ per altre situazioni dello stesso tenore, uscite nei mesi successive in altre case famiglie del Ravennate e dell’Emilia-Romagna”. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Francesco De Angelis. (ANSA).