Martedì notte era arrivata una telefonata al numero d’emergenza “112” per un’accorata richiesta d’aiuto da parte di una donna anziana che lamentava il fatto che il nipote era fuori dalla porta di casa e la minacciava di morte cercando, inoltre, di buttare giù la porta a calci.
L’equipaggio del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri si è quindi recato all’abitazione e, una volta fatto l’accesso all’androne del palazzo, ha sentito le grida di un uomo provenire dall’ultimo piano e i fortissimi colpi. L’uomo, avendo sentito i militari giungere sul posto, è scappato per le scale andandosi a rifugiare in un appartamento al primo piano.
Una volta che la pattuglia si è accertata che all’ultimo piano stessero tutti bene, si è recata al primo piano, trovandosi davanti un uomo corpulento e agitato, che ha provato a chiudere la porta per impedire agli agenti in servizio l’accesso, ma inutilmente. L’uomo, alterato secondo un primo esame dei carabinieri da sostanze alcoliche o stupefacenti, si è quindi mostrato immediatamente ostile e nessun tentativo di calmarlo ha avuto effetto.I militari sono quindi stati aggrediti, l’uomo ha cercato di colpirli mentre li insultava fino a quando non è stato immobilizzato. Anche da immobilizzato, l’individuo ha provato a sferrare qualche calcio.
L’uomo, un faentino del ’67, è stato quindi tratto in arresto dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia manfreda per violenza privata, violazione di domicilio, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Il pubblico ministero di turno, Stefano Stargiotti, ha disposto che fosse trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia in attesa del rito direttissimo.
L’arresto è stato convalidato dal GIP, che ha disposto il divieto di avvicinamento alle parti offese, l’obbligo di dimora nel comune di Faenza e l’obbligo di rimanere a casa dalle 20.00 alle 6.00.