“Un particolare pensiero e piena solidarietà ai cittadini, ai Sindaci agli operatori di protezione Civile coinvolti dall’alluvione in Romagna. Il lavoro di un anno e mezzo sembra vanificato, troppo vicino all’alluvione del maggio 2023 e troppo intenso questo evento, non ha lasciato il tempo per realizzare i complessi interventi necessari per affrontare il tema del cambiamento climatico.
Dopo l’alluvione del maggio 2023 i geologi avevano indicato nel dare spazio ai fiumi, la strada principale da intraprendere. Oggi più che mai, nella drammaticità di queste ore, ribadiamo il concetto come principale tipo di intervento necessario per affrontare i problemi legati agli eventi alluvionali. Siamo in allerta rossa, le precipitazioni simili all’evento del maggio 2023. A Modigliana la situazione sarebbe addirittura peggiore. Di fronte ad eventi del genere c’è poco da fare, non bastano le casse di espansione, non basta abbassare le golene e adeguare le sezioni, occorre dare spazio all’acqua senza se e senza ma. Sappiamo che c’è un folto gruppo di pensiero che invoca continuamente come un mantra la pulizia dei fiumi e dei fossi come operazione necessaria e sufficiente per affrontare il problema, soluzioni che con queste precipitazioni sono paragonabili alle cure omeopatiche. Determinate aree vicine ai fiumi che noi geologi conosciamo benissimo sono difficilmente difendibili dalle alluvioni, ora ci vuole coraggio, il coraggio di dirsi le cose in faccia, il coraggio per chi ha sempre rifiutato l’idea del cambiamento climatico di ammetterlo, il coraggio di smettere di fare polemiche politiche, il coraggio di fare azioni sul territorio drastiche, e il cittadino capisca che qui ci vorranno anni per risolvere in parte i problemi”. Lo ha affermato il geologo Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna che nelle prossime ore si recherà in alcuni dei luoghi colpiti.
“Vivere queste situazioni, ti fa sentire impotente, guardi i livelli idrometrici dei fiumi, i punti di misura che progressivamente da verde diventano gialli, arancioni e rossi; il pensiero corre ai cittadini coinvolti, ai Sindaci, agli operatori della Protezione Civile.
Il pubblico dovrà fare passi da gigante per adeguare le azioni sul territorio a questi eventi, ma anche il privato non è esente dall’essere coinvolto nella gestione del territorio – ha concluso Antolini – ognuno nel suo piccolo o grande che sia, specialmente in ambito agricolo dove vanno cambiate determinate pratiche.
Il messaggio è chiaro, il momento è difficile, niente polemiche e lavoriamo per uscire da questa situazione”