Sabato 19 febbraio alle 17, presso la biblioteca Manfrediana di Faenza, verrà presentato il volume su Giancarlo Susini, Antico in terza pagina. Un appuntamento che, dopo i saluti del sindaco, Massimo Isola, vedrà come relatori la curatrice, Vittorio Lega, della casa editrice faentina Fratelli Lega.
Sarà l’occasione per ricordare lo studioso e docente di Storia Romana dell’Università di Bologna, di casa in Romagna, per la sua lunga attività di ricerca con numerosi incarichi ricoperti, uno su tutti: la presidenza della Società di Studi Romagnoli, dal 1963 al 1978.
Susini era legato in particolare a Faenza per la sua collaborazione con la casa editrice Fratelli Lega; grazie alla sua direzione la rivista ‘Epigraphica’, pubblicata nella nostra città fino al 2021, ha acquisito prestigio internazionale e rappresenta oggi in tutto il mondo la pubblicazione di riferimento per l’Epigrafia romana.
Valeria Cicala, allieva del professore, pubblicista e già funzionaria IBC nel campo della valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico, ha ideato il progetto: raccogliere, in occasione del ventennale della scomparsa di Susini, una selezione dei suoi scritti giornalistici pubblicati su ‘Il Resto del Carlino’. Per la pubblicazione Valeria Cicala ha voluto i Fratelli Lega come editori del volume, che ha ottenuto il patrocinio dell’Istituto per i Beni Culturali di Bologna e della Deputazione di Storia Patria per le Province della Romagna.
Negli articoli ospitati sulle pagine bolognesi del Carlino, Susini coniugava la profonda conoscenza delle fonti classiche con la vocazione di viaggiatore curioso e divulgatore; coglieva negli ambiti più diversi della sua ricerca i richiami dell’Antico e sapeva tradurli per il lettore in una prosa chiara e avvincente, con una grande capacità di connettere il passato e l’attualità nei suoi reportage dai siti archeologici, dai musei, dalle sedi di convegni.
Come è evidente dai capitoli tematici del volume, la curiosità dell’autore e la sua dimensione di studioso ‘di strada’, che viaggiava e leggeva i ‘segni’ degli eventi e del paesaggio, portandolo ad essere tra i primi a innovare l’approccio ai beni culturali e le modalità di divulgazione del patrimonio.
La collaborazione con la testata giornalistica era motivo di grande soddisfazione per chi, come lui, era profondamente convinto dell’importanza della comunicazione e, pienamente padrone del linguaggio che comporta, si adoperava per ampliare al grande pubblico la conoscenza di un Antico che sentiva ancora attuale.
Agli intervenuti verrà distribuita in omaggio una copia del volume.