Dopo un anno di stop ritorna all’ombra della Torre di Oriolo dei Fichi di Faenza l’appuntamento con “Grani e melograni”, la due giorni dedicata alla riscoperta di grani antichi e melograni e delle tradizioni contadine di questo suggestivo angolo di Romagna. La settima edizione della manifestazione si terrà sabato 6 e domenica 7 novembre con un programma ricchissimo di eventi grazie alla collaborazione con numerose realtà del territorio impegnate come gli organizzatori nella valorizzazione dei sapori locali, dei riti della campagna e dell’agricoltura come cura della terra e dei suoi abitanti.
Nella giornata di sabato 6 novembre, alle ore 9.30, partirà la passeggiata tra natura, storia e sapori “Grani e melograni Walk” a cura dell’associazione Leopodistica, mentre alle 10 e alle 15.30 si potrà passeggiare lungo il Sentiero dell’Amore riconoscendo e raccogliendo le erbe spontanee di stagione con Luciana Mazzotti, occasione che si ripeterà anche nella giornata di domenica alle 10.30 e alle 15.30. Alle ore 11 alla presenza delle autorità sarà inaugurato il cippo commemorativo a Nino Tini, tra i fondatori dell’associazione per la Torre di Oriolo negli anni Novanta, scomparso nel 2018. Nel pomeriggio alle ore 15 è in programma la degustazione di olio di Oriolo a cura del tecnico Mipaaf Francesco Baldassarri, mentre alle 16 Stefano Saviotti presenterà il libro “La Torre di Oriolo” insieme al professor Enrico Cirielli del Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna. Alle ore 17 all’interno della Torre si terrà un laboratorio di degustazione vino e cioccolato a cura della Strada della Romagna, mentre all’esterno aperitivo in musica con Pscho Nipples. Alle 18.30 scoccherà l’ora delle pizze gourmet preparate con farine di grani antichi.
La giornata di domenica 7 novembre inizierà alle 8.45 con una golosa colazione a base dei prodotti del territorio a cura dell’Associazione Torre di Oriolo. Alle ore 9.30 nella Sala del Castellano inizierà il tradizionale convegno: si parlerà di biodiversità sulla vite e il melograno insieme al ricercatore Ferdinando Cossio e ai docenti universitari Edgardo Giordani (Università di Firenze) e Giuseppe Ferrara (Università di Bologna). A fine convegno, alle ore 12, aperitivo a base di melograni del territorio per tutti i presenti. Sempre il prelibato frutto rosso, la cui varietà locale “Grossa di Faenza” è stata iscritta a cinque anni fa nel Repertorio della Biodiversità della Regione Emilia Romagna, sarà protagonista alle ore 14.30, quando si terrà la premiazione con opere del ceramista Vittorio Ragazzi del concorso nazionale “Io ce l’ho più grossa” aperto a tutti coloro che possiedono un melograno.
In entrambe le giornate sarà possibile visitare la Torre di Oriolo e sarà attivo da pranzo a cena un punto ristoro con creazioni culinarie a base di grani antichi e melograni. Nel parco della torre sarà inoltre allestito un mercato con melograni, frutta di stagione, succhi, vino, grani, farine, miele, olio, marmellate, formaggi, funghi, tartufi, salumi, castagne di Marradi, dolci e prodotti artistici e dell’artigianato locale e si potrà visitare la mostra granotologica con oltre 70 varietà di melograne curata da Ferdinando Cossio e dai produttori locali. Sono in programma laboratori di artigianato e natura per bambini e non mancheranno giochi di legno e della tradizione.
L’evento, organizzato dall’Associazione per la Torre di Oriolo con il contributo della Banca di credito cooperativo ravennate forlivese & imolese, si terrà anche in caso di maltempo.