“La discussione è stata intensa, e lo sarà anche domani in consiglio comunale, e ha visto il consueto tentativo da parte dell’amministrazione di portare il piano della discussione sulle questioni tecniche, intrattenendo i presenti con ore ed ore di argomentazioni in maniera tale da far si che le questioni politiche potessero essere tralasciate o messe da parte da una platea stremata” commentano così Nicola Grandi e Filippo Donati, consiglieri comunali di Viva Ravenna il dibattito in commissione consiliare sull’antenna Wind installata al parco Montessori alta 34 m, che ha attirato la protesta dei residenti. Un migliaio le firme raccolte contro l’installazione.
“Le spiegazioni degli atti posti in atto da dirigenti e tecnici di Arpae sono stati ovviamente convincenti anche perchè Il punto è che nessuno dei presenti, dei petenti e dei proponenti le mozioni aveva messo in dubbio la buona fede o l’operatività degli stessi, la questione interessava e strettamente la strategia politica che ha portato a queste scelte, da cui si è cercato e si continua a cercare di sfuggire abilmente” sottolinea Viva Ravenna.
“L’attenzione va spostata infatti sulla scelta politica e sulla prospettiva e le modalità con cui questa amministrazione approccia le proprie decisioni, imponendole di fatto alla cittadinanza, senza alcun processo partecipativo reale, salvo poi fare (parziali) marce indietro quando le stesse appaiono davvero irresponsabilmente impresentabili, come ieri quando la maggioranza si è lasciata scappare un’apertura alla possibilità di spostare l’antenna…” criticano Donati e Grandi.
“Non sarebbe stato più facile parlarne prima, informare REALMENTE i cittadini, magari attraverso il consiglio territoriale, organo preposto e continuamente ignorato?” chiedono i due consiglieri di opposizione.
“Questa amministrazione non è infallibile, come non lo sarebbe quella di qualsiasi altro colore, il sindaco però (colpevolmente assente in una seduta come quella di ieri, che interessava in blocco oltre 1000 cittadini seriamente preoccupati) ci deve dire quale sia la modalità con cui intende portare a termine il suo mandato, se le scelte che si metteranno in atto vogliono vedere momenti di partecipazione VERA, e di confronto franco e non imposizioni frutto di scelte improntate a buonismo e superficialità su cui magari proporre improbabili retromarce.
È questo il vero nodo da sciogliere, che non può essere fatto passare in secondo piano da una decisione su un’antenna, certamente importante ma che non rappresenta il cuore politico del problema”.