“Nel mio settore, ma non solo, serve una profonda riforma fiscale; sono tanti gli operatori che operano con piccole imprese di servizio o Partita IVA e che devono vivere straordinarie difficoltà provenienti dai troppi adempimenti burocratici. Oltre a dover affrontare una battaglia per una equa tassazione del reddito prodotto.
Fare rete, crescere, è obiettivo centrale per ogni piccola impresa o partita Iva ma per riuscirci occorre semplificare la legislazione fiscale, rimodulare le spese, eliminando progressivamente i trattamenti speciali particolari, per rendere le imposte più giuste e sopportabili immettendo tutto il risparmio raccolto grazie alla lotta all’evasione nella diminuzione di tasse alle imprese ed ai lavoratori.
Ma in particolare noi pensiamo che il fisco possa essere reso già oggi più sostenibile per i giovani ed il pianeta; operando con una serie di misure che indirizzino le scelte e aiutino le giovani imprese, le partite Iva e le imprese sostenibili a diventare esempi positivi per tutti. Per questo ci impegneremo una volta eletti a:
- La riduzione graduale in 5 anni dell’acconto annuale Iva (almeno fino al 70%) evitando di chiedere in anticipo ai professionisti soldi che non hanno ancora incassato.
- Una no tax area per tutti i lavoratori che guadagnano fino a 10 mila euro e la riduzione delle aliquote Irpef a tre: al 23% fino a 40mila euro; al 28% fino a 70mila euro; al 38% sopra i 70mila euro.
- La riduzione dell’acconto Irpef, Irap e Ires dal 100% all’80%.
- Un accordo preventivo con il fisco per la determinazione del reddito tassabile e dei pagamenti da eseguire in corso d’anno per le imprese individuali.
- Decontribuzione, intesa come misura permanente, delle nuove assunzioni sotto i 35 anni.
Poi vogliamo implementare la politica del “meno inquini, meno paghi”, utilizzando forme di tassazione ambientale incentivante per le aziende che riducono la CO2 e altre sostanze inquinanti. Pensiamo che una vera riforma fiscale ecologica debba procedere, inoltre, nell’eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente.
E ancora, siamo per eliminare le discriminazioni fiscali di genere, riducendo fino a 5 punti percentuali l’aliquota Irpef sul reddito più basso della “famiglia fiscale”.
Insomma, aiutando i piccoli imprenditori semplificando la legislazione fiscale e rendendo più equa la pressione fiscale si avrà un duplice risultato, limitare il sommerso e fornire una maggiore garanzia di legalità e trasparenza per la società intera.