Considero un passaggio importante, anche perché conseguito con deliberazione unanime del consiglio comunale, l’approvazione, avvenuta ieri sera, dell’atto di indirizzo da me proposto sullo SVOLGIMENTO DI SAGRE E FESTE NO PROFIT CON SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE, attività fino ad ora esercitate in forme che molti giudicano sregolate. La mia proposta originale, presentata il 25 agosto 2016, è stata lungamente discussa, e di conseguenza progressivamente modificata e integrata, nelle sedute delle commissioni consiliari Affari istituzionali e Attività produttive del 15 marzo 2017 e del 27 luglio e 21 novembre 2018. Tuttavia, all’atto finale, essendo state superate con ulteriori azioni di dialogo le divergenze che hanno lungamente contrapposto la maggioranza e l’opposizione, nonché il parere contrario della Giunta comunale espresso nella seduta del 21 novembre, si è potuto raggiungere il pieno accordo tra tutti i gruppi politici consiliari. Ancora prima era stato acquisito il parere di regolarità tecnica del dirigente comunale competente, nonché quelli delle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti.
Giova dunque soffermarsi ora, in forma sintetica e discorsiva, sul dispositivo approvato.
- Con sagra si intendono le manifestazioni temporanee chiamate anche festa, festival, fiera o simili, che abbiano finalità di valorizzazione del territorio e/o di aggregazione o utilità sociali, benefiche o solidaristiche, mediante l’utilizzo e la somministrazione di prodotti o lavorazioni di carattere enogastronomico, uno o più dei quali aventi rappresentatività culturale o identitaria del territorio stesso. È richiesto, quando possibile, il coinvolgimento operativo di realtà produttive e commerciali locali. Sono abilitati all’organizzazione delle sagre i soggetti no-profit, quali istituzioni pubbliche, organizzazioni politiche, sindacali, religiose, benefiche e le associazioni con finalità culturali, sportive, del tempo libero e del volontariato, pro-loco e comitati cittadini, rappresentati o radicati nel territorio del Comune di Ravenna o dei Comuni limitrofi della provincia, nonché gli enti del Terzo Settore .
- Viene istituito, in forma pubblica, il Calendario annuale delle sagre e feste che si svolgono sul territorio del Comune di Ravenna, nelle quali si somministrano in modo temporaneo alimenti e bevande. Il Calendario potrà essere disposto secondo categorie omogenee, ad esempio per attività prevalente e per tipologia dei soggetti organizzatori.
- Queste manifestazioni non possono avere fine di lucro. A norma del sistema tributario statale, l’attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande è soggetta, in maniera tracciabile, al rilascio di ricevuta/scontrino avente valore fiscale, da cui sono esclusi solo i soggetti organizzatori che ne sono esentati per norma di legge. Può esserci abbinamento con una o più iniziative culturali e/o sportive e/o ricreative e/o espositive, purché ad accesso libero.
- Ai fini della definizione del provvedimento, dei Calendari annuali e della soluzione dei problemi in corso di gestione del provvedimento stesso, verranno sentite le organizzazioni del commercio e del turismo maggiormente rappresentative, nonché le rappresentanze degli enti di Terzo Settore e dei soggetti associativi direttamente interessati.
- Circa il numero massimo dei giorni di durata della somministrazione temporanea di alimenti e bevande nell’ambito della singola sagra o festa, sarà la giunta comunale a definirne i termini sentendo le organizzazioni e le rappresentanze associative, come detto sopra. La mia proposta, sostenuta da tutte le opposizioni e condivisa da Confcommercio e Confesercenti, era di 12 giorni massimi per anno e per località non frazionabili in più di due volte; quella della giunta comunale e della maggioranza è invece di applicare anche alle manifestazioni senza scopo di lucro la norma stabilita dai Criteri di programmazione per la somministrazione di alimenti e bevande, approvati dal consiglio comunale nel dicembre 2012, valida in genere per le imprese: cioè 30 giorni consecutivi, con possibilità di ulteriore analoga autorizzazione decorsi 90 giorni da quella precedente. Tra le circa cento sagre o feste no profit che si svolgono ogni anno nel Comune di Ravenna, non si è peraltro ravvisato, neppure durante la discussione in consiglio comunale o in commissione, che ne esistano altre, diverse dalle Feste dell’Unità, che impegnino più di 12 giorni. Giusto che su questo punto si persegua ad una mediazione tra attività con o senza scopo di lucro, tramite concertazione con le parti sociali a diverso titolo interessate.