Il pittore su strada (ma non di strada) che due agenti della polizia municipale, con il supporto di tre assessori presenti sul posto, hanno cacciato dalla piazza del Popolo di Ravenna e costretto a munirsi di autorizzazione, si chiama Paolo Baldassari ed abita in una strada del centro a breve distanza da lì. Che il suo nome sia ormai noto al Comune è emerso ieri in consiglio comunale, quando il vice-sindaco Fusignani, assessore alla polizia municipale, ha risposto all’interrogazione question time con cui chiedevo al sindaco se intende riconoscere l’errore della polizia municipale (e dei tre assessori consenzienti), raccomandando che non si ripeta; e di conseguenza, se ritiene doveroso che l’amministrazione comunale esprima le sue scuse al pittore ingiustamente perseguito.
Fusignani ha confermato, innanzitutto, quanto avevo dimostrato: gli artisti su strada che non chiedono soldi a nessuno neppure ad offerta libera, sono estranei alle disposizioni di qualsiasi regolamento comunale: ragion per cui non devono presentare al Comune nessuna SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), come Paolo Baldassari è stato costretto a fare, né sottoporsi alla TOSAP (Tassa di Occupazione di Spazi e Aree Pubblici) se utilizzano attrezzi della loro arte, nel caso un cavalletto. Ma ha anche informato come il comandante della Polizia municipale si sia già attivato, cercando di contattare il pittore, per incontrarlo e porgergli le scuse dell’Amministrazione. Ho detto a mia volta di poter facilitare il contatto, auspicando che all’incontro siano presenti anche gli assessori Baroncini, Bakkali e Morigi, che Baldassari riconoscerà in quanto partecipi al fatto.
Sarà l’occasione per prendere atto, anche e soprattutto, che culturalmente gli artisti su strada o di strada (a tal fine la distinzione non rileva) non sono, anche se poveri, un’arte povera, bensì una risorsa della città degna di rispetto e considerazione. Io stesso ho scoperto in ritardo che Paolo Baldassarri, insieme al gemello Andrea (pittore egli stesso, ma di scantinato condominiale), sono stati oggetto, tra il 10 e il 17 di questo novembre, di una mostra pregevole, intitolata appunto Gemelli d’arte, avvenuta presso la Galleria Ni Art di Felice Nittolo, in via Anastagi.
Nittolo, artista di fama internazionale, ravennate per amore del mosaico, che, conoscendo Andrea e Paolo da quando erano bambini, avendo previsto il loro potenziale valore artistico fin da allora e successivamente avendolo apprezzato, ha offerto loro gratuitamente questa occasione nella propria Galleria d’arte, li aveva così presentati: Andrea e Paolo Baldassari sono due artisti ravennati che hanno fatto dell’arte il loro motivo di vita quotidiana. Presentano per la prima volta alla città il loro lavoro in una galleria d’arte. Paolo, nelle sue tele evidenzia un segno marcato e deciso che focalizza le vedute più caratteristiche e storiche della nostra città. Egli spesso lavora per strada e frequenti sono le sue “incursioni” in luoghi molto frequentati come piazza del popolo oppure via Diaz o via Cavour. Andrea, invece, ha necessità di “nutrirsi” di argomenti di attualità scottanti e provocatori che spesso sono denunce di irrequietezza e contestazione capaci di smuovere punti interrogativi per una società non sempre all’altezza di adeguate risposte.
In una delle foto che allego, si vede Paolo che due giorni fa stava ritraendo su via Anastagi, in segno di gratitudine, la galleria e limmagine di Nittolo. Allego anche la locandina fotografica della mostra (con quadri di Andrea, a sinistra, e di Paolo, a destra) e un altro bel quadro di Paolo, esposto in mostra, che rappresenta la storica Casa Matha di Ravenna, in piazza Andrea Costa