Ieri pomeriggio, davanti ad un condominio di casa popolare di via Gulli, si è verificata una scena di violenza, connessa verosimilmente a spaccio di droga, su cui è stata chiamata sul posto la polizia. Due giovani, giunti in bicicletta, avendo chiamato, per sollecitare il pagamento di un debito, un immigrato abitante al secondo piano senza che lui aprisse il portone, lo hanno raggiunto dall’ingresso posteriore, dopo averne spaccato il vetro, picchiandolo poi selvaggiamente davanti a casa. Hanno continuato anche quando una signora 79enne, presente alla scena, ha chiesto loro di fermarsi, rimediando invece tre pugni nel proprio viso. Dal condominio si lamenta una situazione difficile, segnalata senza risultato ad ACER, azienda che gestisce gli alloggi di edilizia popolare per conto del Comune di Ravenna. Questi fatti si leggono sul Resto del Carlino. Chiedo dunque al sindaco se ACER ne è a conoscenza, quale disponibilità di alloggi detiene nello stabile in questione, quanti sono stati concessi in uso e a quale titolo a persone di origine straniera (senza metterne in discussione la regolarità formale), quali segnalazioni di scadimento civile e sociale le sono pervenute in proposito e come vi abbia eventualmente dato in risposta.
Il tratto di via Gulli in questione è stato interessato molte volte, anche solo negli ultimi tempi, da fatti del genere. Sulla necessità di una vigilanza assidua e di interventi appropriati su questo fronte, allo scopo di tutelare il buon vivere degli abitanti corretti ed onesti, largamente anziani, in gran parte inquilini del Comune di Ravenna tramite ACER, Lista per Ravenna si è espressa insistentemente con denunce e pressioni politiche. Al di là di quale inquilino sia stato coinvolto ieri nel pestaggio, è comunque certo che la scelta di utilizzare parte degli appartamenti comunali in zona per ospitare, a carico pubblico, gli immigrati richiedenti asilo, è stato un errore gravissimo, a danno della loro stessa accoglienza in un ambiente urbano atto a favorirne la socializzazione. Lista per Ravenna ha invocato più volte che questi alloggi siano restituiti alla loro giusta destinazione di case popolari da assegnare alle famiglie che ne hanno il diritto secondo l’ordine di graduatoria. Il 1° febbraio scorso, chiedemmo al sindaco, visto che la riduzione del fenomeno immigratorio ha diminuito di molto l’esigenza di domicili ad uso dei richiedenti asilo, di rinunciare ai 14 alloggi utilizzati impropriamente a tal fine. Al riguardo chiedo al sindaco se e cosa si sia fatto da allora.