“Nel vigente Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU 2014) si dà particolare importanza alle cosiddette Zone 30, così definite: “Coincidono in pratica con tutte quelle aree che richiedono una particolare moderazione nel comportamento del traffico motorizzato a favore di quello pedonale e ciclabile. Tali zone presentano di norma la necessità di una moderazione della velocità e possono essere caratterizzate dalla presenza di aree a prevalente destinazione residenziale, […] di parchi e giardini […]”. Questa definizione si attaglia perfettamente alle vie Gioberti e Leopardi che, partendo dall’intersezione con via Lercaro, conducono linearmente alla rotonda Portogallo, avendo sul lato est edilizia residenziale con giardini e sul lato ovest ampie aree verdi ed il parco di via Vicoli, con una pista ciclabile parallela all’asse viario e marciapiedi rialzati a protezione dei pedoni.
La necessità della suddetta “particolare moderazione nel comportamento del traffico motorizzato” è imposta dal fatto che, anziché un percorso stradale di quartiere, come originariamente pensato, le vie Gioberti e Leopardi hanno assunto la veste di un asse di collegamento tra la rotonda Andorra e la rotonda Portogallo, preferito al corrispondente tratto di via Saragat della circonvallazione mediana di Ravenna. Sono perciò diventate una specie di scorciatoia molto scorrevole per entrare od uscire dalla città, percorsa ad alta velocità da un traffico motorizzato quasi da tangenziale, straordinariamente intenso e perfino assordante per chi vi abita, irrespirabile per pedoni e ciclisti.
Nel PGTU 2014 è scritto che “il Comune di Ravenna ha istituito numerose zone 30 per un’estensione totale di 3,251 chilometri quadrati”. Da allora, queste zone si sono certamente sviluppate non poco, dato che sono 531 le strade e le piazze che portano oggi questa definizione. Essendo anche in fase di studio una loro ulteriore estensione, sembra calzante chiedere al sindaco se, per le ragioni esposte, condivide che vi rientrino anche le vie Gioberti e Leopardi.”