“Risale al 1° settembre scorso la mia interrogazione al sindaco: “Preoccupazioni sull’autocisterna ribaltata. Targa di trasporto indica metanolo non alcol” . L’Ufficio stampa del Comune aveva comunicato ai giornali che: “A causa di un incidente avvenuto in via Canale Magni con il ribaltamento di un’autocisterna che trasportava alcol etilico (detto familiarmente alcol nda), è stata chiusa al traffico la rotonda degli Spedizionieri […]”, riferendo inoltre, tra l’altro che “i Vigili del Fuoco stanno valutando il trasferimento del liquido trasportato in un’altra autocisterna […]. Obiettai che, trattandosi di un trasporto di merce pericolosa, la targa obbligatoria (336/1230) finita a terra, identificativa del prodotto trasportato, dimostrava trattarsi invece di alcol metilico, cioè metanolo, che, non essendo solo altamente infiammabile come l’alcol, è anche tossico. Osservai inoltre come, nella parte superiore della cisterna, fosse presente un netto squarcio a contatto col terreno. Se almeno una parte del liquido fosse fuoruscito, non sarebbe bastata l’immediata messa in sicurezza, operata lodevolmente dai Vigili dei Fuoco, che aveva consentito di riaprire la strada al traffico alle 9.00 del giorno dopo, bensì una profonda bonifica ambientale.
Con l’interrogazione, chiesi dunque di conoscere esattamente come erano andati i fatti, tanto più che le bolle di accompagnamento, mostrando la differenza eventuale tra la quantità della sostanza trasportata dall’autocisterna incidentata e quella trasferita in un’altra, avrebbero rilevato se c’era stata dispersione del liquido nel terreno. In particolare, chiesi informazioni sulle misure e sugli interventi compiuti o in corso o da svolgersi, partendo, ad esempio, da campionamenti di acque e terreno nella zona dell’incidente.
La risposta, pervenutami il 21 settembre ad opera del vicesindaco Eugenio Fusignani , è stata estremamente puntuale ed esaustiva. Riporto di seguito, in estrema sintesi, quanto riguarda specificamente i quesiti esposti nell’interrogazione: “ln data 30.08.2023, con propria nota indirizzata alle varie Autorità competenti, fra cui ARPAE […], la società proprietaria del mezzo comunicava l’avvenuto sinistro (autodenuncia) nel corso del quale vi era stata una fuoriuscita di circa 560 litri di Alcool Metilico, su un carico iniziale di 33.000 litri circa […]. La società anticipava anche i lavori di messa in sicurezza di completamento che sarebbero stati svolti nei giorni successivi, che constano essere esattamente: rimozione della parte superficiale di terreno mediante escavatore; realizzazione di una serie di buche (trincee) in corrispondenza delle aree di sversamento dei liquidi, per valutare l’eventuale inquinamento della matrice terreno; analisi di caratterizzazione dei rifiuti, terreni; copertura delle aree di scavo e di ripristino con telo in HDPE. Sentita ARPAE, venivano confermate le operazioni, tuttora in corso, di messa in sicurezza e bonifica del sito, sotto il controllo della predetta Agenzia”.
Appare evidente come l’interrogazione, lungi dal sollevare banalità o speciosità, abbia colto pienamente – per senso di responsabilità e dovere di correttezza verso la pubblica informazione – nel segno. Non è stato un incidente risolto in meno di 24 ore con la messa in sicurezza dal pur grave pericolo di incendio da alcol etilico. Trattandosi invece di alcol metilico, di cui 560 litri dispersi sul terreno, si è resa necessaria la messa in sicurezza della zona, risorse idriche comprese, dal rischio di inquinamento tossico. La bonifica, tuttora in corso, ha richiesto la posteriore chiamata in causa dell’Agenzia Prevenzione Ambiente ed Energia Emilia-Romagna (ARPAE), per i necessari controlli.”