“Il Comune di Ravenna ha incaricato Azimut spa di ripiantare gli alberi abbattuti da anni ed anni nei viali della Stazione (Farini, Pallavicini e Nullo Baldini) e in piazza Rosmini. Prende così corpo, finalmente, il progetto approvato il 29 dicembre 2022, che prevedeva, indistintamente, la fornitura e la posa nelle due zone di 32 platani, 4 olmi e 3 querce, oltre alla frantumazione di 30 ceppaie dei loro ex tronchi. Bene dunque, perché succede spesso che a Ravenna si abbattano, sulle strade e nei parchi, molti alberi e chissà quando, a volte mai, ne verranno piantati dei nuovi. E forse per la prima volta si sono messi insieme, in un unico appalto, reimpianti da effettuare in comparti lontani, senza alcuna connessione tra loro, come appunto la stazione ferroviaria nel centro storico, e la zona Lidl di via Lercaro nella periferia sud-ovest della città, dove si trova piazza Rosmini.
La spiegazione sta nel fatto che nell’arco di pochi mesi, a cavallo tra il 2021 e il 2022, entrambe le situazioni, lamentate da più cittadini a Lista per Ravenna, furono da me sollevate al sindaco con altrettante interrogazioni. Incominciai con piazza Antonio Rosmini, che contiene un parco pubblico vasto 2.500/3.000 metri quadrati, che però i cittadini non frequentano, perché il verde è ridotto a pochi alberi con scarsissima ombra, e il resto è spoglio e desertificato, con sei panchine esposte al sole, perché lontane dagli alberi e perciò corrose, e una fontanella che non ha più il rubinetto. Proseguii coi“Platani decimati nei viali della Stazione”, dove, contando una lunga serie di stalli vuoti man mano da lungo tempo, commentai: “Il centro storico ha rari viali alberati, nessuno con la doppia fila come questi, per cui il Comune dovrebbe prima evitare di mandarli in malora e poi effettuarne almeno la ripiantumazione con altrettanti platani, che crescono rapidamente diventando anche molto alti, spesso tra i 20-30 metri, ma la cui semina deve essere fatta in primavera”.
Passò invano quasi un anno, ma dopo alcune mie insistenze, nel dicembre 2022 fu partorito il progetto unico di cui sopra, inducendo la speranza che le ripiantumazioni sarebbero avvenute nella primavera successiva. Nulla da fare. Finché, dopo nuove perorazioni, l’assessore ai parchi pubblici, rispondendo il 13 febbraio 2024, in Consiglio comunale, alla mia ennesima interrogazione sugli “alberi da ripiantare: progetto e soldi c’erano, ma non avete fatto niente”, ha assicurato che si sarebbe provveduto al più presto.
Ed eccoci arrivati. Nei tre viali della stazione i platani mancanti, addirittura 30, vengono sostituiti piantando altrettante essenze di platano con circonferenza di cm 18/20, servite da un tubo di drenaggio microforato perché siano dovutamente innaffiate fino all’attecchimento. Allo stesso modo si interviene su piazza Rosmini reintroducendo 2 platani, 3 querce e 4 olmi, con circonferenze di cm 16/18, “in tal modo riducendo la bolla di calore estiva nell’area”. Tutto ok, alla buonora, anche perché il contratto prevede la manutenzione e la garanzia per tre anni, con l’impegno che la data degli innaffiamenti sia comunicata al Comune almeno con tre giorni di anticipo, in modo da controllarli”