“Solamente il 20 aprile prossimo 800 cittadini residenti, abitanti o fruitori del quartiere San Giuseppe, ex Villaggio Anic, potranno finalmente discutere con la Giunta comunale l’istanza, da loro sottoscritta, che rivolsero il 9 maggio 2022 al sindaco, sull’“Insostenibile disagio da viabilità in viale Enrico Mattei”, prodotto dall’“enorme flusso di traffico in viale Enrico Mattei”, per cui è “diventato l’arteria direttrice verso la zona industriale e i lidi, utilizzato anche da mezzi pesanti nonostante il divieto”.
Il popolo di viale Mattei può sperare, a 346 giorni da allora, che ne sia soddisfatta la richiesta di “intraprendere con urgenza un percorso partecipato che preveda azioni tangibili ed efficaci a tutela della zona, già ora oltre il limite della normale tollerabilità”. Non essendosene visto alcunché in quasi un anno, dovranno anche chiedere perché, nel frattempo, è stato inserito in zona un nuovo supermercato Lidl senza preoccuparsi delle deficienze e dei malanni ulteriori che ne sono derivati alla viabilità, coi pedoni e i ciclisti che rischiano la pelle a mettersi in strada. Ma soprattutto dovranno chiedere all’amministrazione comunale come farà fronte al fallimento del piano urbanistico commerciale, la cui proprietà privata non dovrà più costruire la viabilità alternativa a viale Mattei, indispensabile per sollevarlo dall’insopportabile condizione di sostituire, da oltre vent’anni, il tratto mai fatto della circonvallazione nord tra la rotonda Svezia e via Romea Nord.
Il 14 marzo scorso, il presidente del Consiglio territoriale del Centro urbano ha infatti anticipato agli altri 18 membri del Consiglio stesso la convocazione, per il 20 aprile, di un’assemblea aperta alla cittadinanza – si auspica in una sala pubblica interna o prossima al quartiere San Giuseppe – a cui è stata assicurata la presenza degli assessori Del Conte, Baroncini e Moschini, nonché del dirigente comunale alla Mobilità. Non è stato un risultato facile, prima di tutto perché l’istanza dei cittadini non mai ricevuto risposta dal sindaco, nemmeno dopo il sollecito del 3 agosto. Ma è stato poi necessario che i consiglieri territoriali del gruppo unico di opposizione “Cambiamo il Comune” facessero richiesta al presidente, con due documenti ufficiali rispettivamente del 2 e del 17 febbraio, quest’ultimo con obbligo di convocazione entro 30 giorni, di riunire allo scopo il Consiglio stesso sotto forma di assemblea aperta, mettendo all’ordine del giorno l’istanza popolare del 9 maggio e 3 agosto 2022. Importante è che ce l’abbiano fatta.”
L’INVOCAZIONE DEI CITTADINI
Cosa chiedevano, in sostanza, gli 800 cittadini è presto riassunto.
- 9 maggio 2022: “Al perdurare di una situazione sempre più insostenibile, che impatta sulla sicurezza e sulla qualità dell’aria e quindi sulla salute delle persone, preoccupa ulteriormente la previsione di un inevitabile aggravio del flusso veicolare, connesso alla prossima urbanizzazione dell’area compresa tra via Sant’Alberto e via dell’Agricoltura, e del PUA “Agraria”, che si ripercuoterà anche sull’inquinamento acustico, già ora oltre il limite della normale tollerabilità in particolare nelle ore di punta”.
- 3 agosto 2022: “Si acclude la documentazione fotografica, realizzata in data 29 luglio dalle ore 4:36 alle ore 6:46, fascia oraria in cui si è registrato il passaggio di circa 30 mezzi pesanti (dotati di regolare permesso?). I continui sobbalzi dei mezzi, riconducibili al manto stradale degradato, già segnalato all’Amministrazione Comunale e non ripristinato, compromettono il diritto alla tranquillità e al riposo personale, in particolare nelle palazzine prospicienti viale Mattei. Tale diritto, oltre che garantito dal Codice Civile (art. 844) e tutelato dal Codice Penale (art. 659, disturbo della quiete pubblica), risulta sancito nella relazione della Commissione del Parlamento Europeo n. 321 del 1° giugno 2011. Alla luce di quanto sopra esposto, i residenti del quartiere non ritengono più tollerabile il ritardo nell’adozione di misure a tutela di salute e sicurezza, misure già promesse in campagna elettorale, ma poi dimenticate”.