Qualcosa si muove a Ravenna negli statici rapporti tra le imprese e il potere politico. So per certo, pur se ancora avvolto nel riserbo, che due delle maggiori associazioni imprenditoriali di Ravenna hanno presentato e caldeggiato al sindaco due interessanti proposte, che, avendo come unica parola magica il 2021, puntano al risveglio da altrettante sonnolenze.

Un Expo regionale romagnolo
Ravenna ha una disoccupazione giovanile doppia rispetto alla media regionale. La prima proposta, volta a sollevare le nuove generazioni da questo abisso, è di organizzare a Ravenna un Expo Regionale Romagnolo, così come avvenne nel 1904 (https://picclick.it/Cartolina-Ravenna-Esposizione-Regionale-Romagnola-1904-Mostra-352614210076.html). Si farebbe in Darsena di Città nell’anno stesso del centenario dantesco, a cui, onde moltiplicare le reciproche attrattive, intende collegarsi. Tutto ciò per “esporre” al mondo le virtù della migliore imprenditoria romagnola nei campi economico/manifatturiero, culturale, artistico/creativo, musicale, dell’innovazione e della ricerca, puntando forte sulle eccellenze agricolo-alimentari e dell’ offshore, manifestando le grandi opportunità offerte negli ambiti portuale e crocieristico. Significa fare in modo che il faro dantesco non si spenga il 31 dicembre 2021, ma proietti la sua luce sul 2022, sul 2023, sul 2024, e via dicendo.

Una promozione di livello manageriale
La seconda proposta si cala direttamente nell’humus dantesco. Senza intromettersi nelle iniziative di carattere storico e culturale, che seguono il loro percorso (finora non troppo delineato, in verità), si preoccupa degli aspetti e delle attività promozionali, che, essendo prettamente manageriali, richiedono di affidarne il coordinamento, pur sotto gli indirizzi del governo istituzionale, ad una figura di livello internazionale dalle elevate e sperimentate capacità aziendali, da inquadrare, per prolungare appunto nel tempo i benefici del centenario, in una Fondazione. Ne sanno qualcosa Matera, Torino, Milano e Cortina, che hanno sfruttato al meglio le rispettive circostanze di richiamo planetario. Dovrebbe avercelo insegnato il flop micidiale di Ravenna nella competizione per la Capitale Europea della Cultura 2018. La parallela progettazione dell’Expo romagnola bene si connette con questa impostazione.

L’iniziativa su cui si sta lavorando al riguardo è l’organizzazione di un convegno che abbia come relatori d’ eccezione e di forte appeal mediale Giuseppe Sala (Milano 2015 Expo), Paolo Verri (Matera 2019 Capitale europea della Cultura) e Lorenzo Benetton (Cortina 2021 campionati mondiali di sci). Dovrà ragionare, con cognizione di causa, su come impostare e allestire in modo organico e strutturato la nostra “olimpiade” culturale 2021. Sarebbe una scossa notevole per sollevare una forte presa di coscienza dell’amministrazione pubblica locale, finora apparentemente distratta, sulla sfida che le incombe dietro l’angolo.

Ciò premesso, valutato l’interesse della comunità ravennate a cogliere appieno le opportunità di rilancio e di sviluppo offerte dalla celebrazione del VII centenario dantesco, constatato anche, sul piano promozionale, il buon risultato (si spera non effimero) di iniziative che vadano oltre i benemeriti cappelletti e la gloriosa piadina, esempio ne sia la trasmissione televisiva di Piero Angela,

IL CONSIGLIO COMUNALE INVITA IL SINDACO

  1. a corrispondere alle proposte di cui sopra, investendone la Regione, la Provincia, la Camera di Commercio e l’Autorità Portuale, nonché coinvolgendo estesamente le rappresentanze delle realtà produttive interessate;
  2. a riferirne l’andamento al consiglio comunale, onde sollecitarne l’adesione e gli indirizzi.