l malfunzionamento del servizio di traghetto sul canale Candiano, tra Marina di Ravenna e Porto Corsini, ormai cronico a causa dei numerosi guasti dei due mezzi in sofferta attività, ha raggiunto negli ultimi mesi livelli gravi di insostenibilità, che provocano altissime rimostranze negli utenti. L’ultimo caso eclatante è avvenuto martedì scorso, quando, per sostituire il traghetto guasto, il servizio è stato sospeso dalle 21.40 alle 23.30. Il problema fondamentale sta nella vetustà dei due traghetti, talmente usurati che dovrebbero essere in pensione da tempo, o quanto meno essere stati ristrutturati e ammodernati.
PASSAGGIO FATALE DA ATM A START ROMAGNA
Vale la pena di ricordare che questo servizio non ha mai posto problemi finché il Comune di Ravenna ha mantenuto in vita la propria Azienda Trasporti Municipali (ATM), dando invece il crollo dopo che essa, diventata società per azioni nel 2001, confluì, nel 2012, in Start Romagna spa. Renato Trampetti, che fu presidente di ATM dal 1985 al 1993, ci ha scritto al riguardo: “In merito alla situazione allucinante del servizio traghetto sul canale Corsini, basta fare riferimento ad un dato: i due traghetti attuali sono stati realizzati in sei anni, e precisamente il Baleno nel 1992 e l’Azzurro nel 1997. Sottolineo che nel 1992 per la prima volta si riuscì ad inserire il traghetto tra le opere finanziate dal Fondo Nazionale dei Trasporti (FNT). Nei 25 anni successivi, si è andati avanti con semplici manutenzioni e solo adesso si sta pensando ad un nuovo traghetto, la cui entrata in funzione non sarebbe possibile almeno per le due prossime stagioni turistiche 2023 e 2024. Sorge forte il dubbio che Start Romagna si sia concentrata sulle esigenze degli altri capoluoghi romagnoli, soprattutto Rimini, trascurando quelle di Ravenna”.
I sindacati hanno gli stessi dubbi e perplessità. Per Riccardo Padoan della Uiltrasporti, “la convenzione tra enti che ha portato alla costituzione di Start, tra le specifiche prevedeva la sostituzione o ammodernamento dei traghetti: è essenziale e diventerebbe pericoloso continuare su questa strada”. Secondo Raffaele Rossi, della Fit-Cisl, “l’ impressione è che Start investa molto sul territorio riminese e meno su quello ravennate, nonostante il Comune di Ravenna detenga il 29% delle azioni della società”.
IL MIRAGGIO DEI TRAGHETTI ELETTRICI
In realtà, i tempi per riattivare un servizio non più malridotto e claudicante rischiano di andare molto avanti negli anni, senza alcuna prospettiva certa, alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore alla Mobilità Baroncini, secondo cui si sta valutando l’acquisto di un nuovo traghetto a trazione elettrica in sostituzione del traghetto Baleno ed il passaggio a motorizzazione elettrica per il traghetto Azzurro. Si tratta infatti di operazioni tecnicamente complesse di cui non si conoscono i precedenti applicabili al caso, essendo oltretutto pregiudiziale che prima entri “in funzione – così ha detto l’assessore – l’elettrificazione del terminal crociere e delle banchine limitrofe”, telenovela che si trascina da qualche anno.
SE NE DISCUTE MERCOLEDÌ ALLA LUCE DEL SOLE
Si capisce dunque l’importanza della seduta congiunta delle commissioni Società partecipate (n. 5) e Porto (n. 9) del Comune di Ravenna, che avverrà in seduta pubblica mercoledì 3 agosto alle ore 15.00 nella sala del Consiglio comunale di Ravenna. Imposta a norma di legge da tutti i gruppi di opposizione, con la richiesta che vi partecipi una rappresentanza qualificata di Start Romagna, la carne al fuoco è nei seguenti otto punti all’ordine del giorno: “stato dell’arte sulla manutenzione dei traghetti di proprietà di Start Romagna; rispetto degli orari nei quali è programmato il doppio traghetto; capienza dei traghetti alla luce della nuova ordinanza della Capitaneria di Porto; gestione della bigliettazione per il traghetto a terra e sui natanti; eventuale acquisto di un nuovo natante; esame del consuntivo 2021 di Start Romagna; gestione delle relazioni sindacali; valutazione sull’uscita del servizio traghetto da Star Romagna ed eventuale presa in carico diretta del Comune di Ravenna”.