“Il 27 maggio scorso ho indirizzato al sindaco, senza pubblicarla, l’interrogazione: “Fontanella secca in Via Sighinolfi. Nessuno a Ravenna si occupa dell’acqua potabile”, rilanciando il messaggio seguente, speditomi il 7 aprile da un giovane che risiede nella zona interessata: “[…]Abbiamo visto con piacere, passeggiando per la Darsena, una fontanella funzionante. In via Sighinolfi la fontanella c’è, ma è stata bloccata. Nessuno penso si sia lamentato perché a fianco era stato aperto un distributore di acqua potabile, che offriva lo stesso servizio senza nessuna pecunia. Adesso però il servizio è a pagamento. Con la presente mail esprimo il mio dissenso. Penso di essere portavoce anche di coloro che per necessità debbono recarsi in questura o degli ambulanti che nei giorni di mercato necessitano di acqua.[…]”.

Ieri 5 maggio mi ha risposto così l’assessora ai Lavori pubblici: “Le comunico che non era mai giunta la segnalazione del mancato funzionamento della stessa agli uffici tecnici competenti. Si precisa che è il Servizio Edilizia Pubblica che si occupa di buona parte delle fontanelle pubbliche, mentre una parte residuale è in capo ad Hera (punto prelievo per il controllo della qualità dell’acqua). Abbiamo provveduto immediatamente a segnalare alla Ditta (cioè Hera, nda) la necessità di riparare la fontanella e La informo che la stessa è già funzionante e svolge il proprio servizio”. Ringrazio l’assessora, soddisfatto per l’esito, solamente precisando che, in generale, se un servizio pubblico non funziona, specialmente da mesi, dovrebbe essere il servizio stesso ad accorgersene non dovendo essere necessaria la protesta dei cittadini e tanto l’interrogazione al sindaco di un consigliere comunale.

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P.S.

Il comunicato stampa e la sua pubblicazione possono, per ragioni di sintesi, finire qui. Se tuttavia qualcuno si chiede come mai il consigliere comunale non si sia rivolto direttamente al servizio interessato, senza farne una questione politica ( “sempre lui”, “non gli va mai bene niente”, e di peggio), bisogna allora raccontarla tutta.

Il 17 aprile, ritenendo, a senso, che in materia fosse competente il servizio Tutela dell’Ambiente e del Territorio, ho scritto al suo dirigente chiedendogli spiegazione.  Il 3 maggio mi ha risposto: “Gentile Consigliere, mi scuso per il ritardo. Le comunico tuttavia che il mio servizio non segue le fontanelle per l’erogazione dell’acqua”. Neppure lui sapeva quale fosse il servizio giusto se no avrebbe dovuto girargli la mia richiesta. Ho chiesto dunque risposta alla dirigente del servizio Personale, non ricevendola. Allora  ho effettuato una ricerca sul sito internet del Comune, dove sono rubricati tutti i dipendenti del Comune secondo la struttura di appartenenza, notando che all’interno del servizio Strade esiste l’Unità Operativa Strade Centro sud e Ciclo idrico integrato, che fino a poco prima era a capo di un tecnico direttivo, da poco in pensione. Lieto di avere finalmente risolto il rebus, ho cliccato sull’elenco del personale addetto a tale unità operativa, ottenendo come risposta “0 risultati trovati”, cioè che nel Comune di Ravenna nessuno si occupa più del ciclo idrico, figuriamoci delle fontanelle. Ho preso allora la patata sbollita dalle mie mani e l’ho passata al sindaco, arrivando finalmente a capo.

Rispondo in anticipo al leone da tastiera: “Non hai di meglio da fare?”, chiamando a difesa come avvocato nientemeno che l’art. 2 “Princìpi fondamentali e finalità” dello Statuto del Comune di Ravenna, laddove si legge: Il Comune riconosce che l’acqua è un bene comune, una risorsa pubblica la cui gestione non deve rispondere a logiche di profitto. Il Servizio Idrico Integrato, servizio essenziale di interesse generale, deve essere indirizzato, nel pieno rispetto dei principi di derivazione dall’Unione Europea, al soddisfacimento effettivo dei bisogni della nostra comunità attraverso l’erogazione di un servizio efficiente e di qualità, assicurando adeguati livelli di investimenti” . Resta da sapere dove è finito, dato che neppure i Lavori Pubblici ed Hera sembrano idonei a rappresentarne l’identità e le finalità.”