“Va in scena, da oggi al 28 settembre, la quarta edizione del Soundscreen Film Festival, dedicato a cinema e musica in stretta relazione. Lo organizza l’associazione Ravenna Cinema in convenzione quinquennale con il Comune di Ravenna. Il programma dell’edizione 2018 fu approvato dall’ Amministrazione comunale sulla previsione di un proprio contributo di 29.500 euro, affiancato da 8.950 della Regione e 10.000 del ministero delle Attività culturali, più un contributo di 2.500 euro dalla Fondazione del Monte locale: in sostanza 51.000 euro di spesa pubblica per realizzare a settembre, come clou, Soundscreen Film Festival e ad ottobre l’appendice, molto meno dispendiosa, ‘Per non morire di televisione’, rassegna di documentari. Va detto che le voci maggiori della spesa programmata, escluso il noleggio film, riguardavano i compensi per la direzione artistica e per la direzione organizzativa” commenta Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.
Ancisi prosegue: “Il programma presupponeva un ‘pubblico stimato’ di 5.000 spettatori, con un’aspettativa di 4.050 euro per ‘altre entrate del progetto (biglietteria)’, pari ad un prezzo medio per spettatore di 0,81 euro. Chiara l’intenzione dell’amministrazione comunale di premiare il valore culturale del programma, a prescindere da quello dell’efficienza, cioè il rapporto tra costi e benefici pubblici, che, spendendosi denaro di tutti, dovrebbe essere equilibrato. La realtà di Soundscreen Film Festival è stata però molto diversa”.
“Ebbi conoscenza da osservatori attendibili che Soundscreen Film 2018 era stato largamente disertato, tanto da potersi dire un “Festival che non c’è”, testimoniato anche dalla totale assenza di comunicati, dichiarazioni, interviste e foto alla stampa, la quale dunque l’ha bellamente ignorato. – spiega lo stesso Alvaro Ancisi – Ho dunque chiesto al Comune già il 3 ottobre i dati sul pubblico. Solamente sei mesi dopo mi giunge l’autodichiarazione di Ravenna Cinema che le presenze erano state 1.182 (rispetto alle 5.000 programmate), dato tuttavia non credibile rispetto alla realtà nota. Chiedo dunque copia dei borderò consegnati alla SIAE, che, arrivandomi solo il 23 febbraio 2019, non dimostrano però il numero degli spettatori effettivi, in quanto Ravenna Cinema, essendo un’associazione, non è tenuta ad avere una biglietteria da cinema. I biglietti sono stati strappati da blocchetti le cui matrici, che restano all’organizzazione avendo valore fiscale, certificano però la veridicità dei numeri. Ho chiesto allora al Comune l’esibizione o almeno il conteggio delle matrici dei blocchetti, ricevendone il 2 aprile il rifiuto, “considerato il valore di legge che ha l’autocertificazione”. Occhio non veda quel che al cuore duole. Ma la stessa legge dice che “chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, forma atti falsi…è punito ai sensi del Codice Penale…”, ragion per cui qualcuno, in veste di polizia giudiziaria, potrebbe sempre guardarci. Non essendo poliziotto, né responsabile di come il Comune di Ravenna spende i soldi dei cittadini, il sottoscritto, consigliere comunale in veste di “controllore”, si ferma qui, con questa interrogazione al sindaco, a lui chiedendo se intende disporre finalmente l’accertamento della verità“.
“Il mio giudizio è infatti etico, rivolto soprattutto a migliorare i comportamenti della pubblica amministrazione – afferma Ancisi. “Dal punto di vista amministrativo Ravenna Cinema avrebbe potuto dichiarare anche zero spettatori, senza che il Comune potesse dire bao. Il rispetto delle istituzioni impone però, a fronte dei cittadini che rappresentano, la trasparenza e la verità su come si amministra la cosa pubblica. D’altra parte, un anno di mio pressing insistente sulle stanze del Comune ha portato qualche risultato. Soundscreen Film Festival 2019 sarà ad ingresso totalmente gratuito, vistosamente scritto in ogni comunicato e pubblicità. Si potrà dichiarare (per chi ci crede) qualsiasi numero di spettatori. Ma se prima era difficile avere dati, quest’anno sarà impossibile. Totale gratuità degli eventi significa, oltreché evitare i controlli, poter attrarre spettatori che altrimenti non si vedrebbero. Cosicché, con oltre 50.000 euro di contributi (sullo stesso schema del 2018) e con un cineasta famoso presente alle prime due serate, si può confidare che Soundscreen Film Festival 2019 realizzi un’edizione almeno decorosa, con un pubblico di carne ed ossa”.
“Non negando neppure che l’offerta di Ravenna Cinema possa essere culturalmente apprezzabile, il giudizio politico su come, alla luce anche di quanto sopra, il Comune di Ravenna gestisce il denaro pubblico in relazione ai bisogni e alle emergenze della popolazione, lo lascio come sempre ai cittadini contribuenti, perché sono loro che pagano, non già De Pascale o Signorino” conclude Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.