Col temine di “tangenziale”, se pur sconosciuto al Codice della Strada, si intendono le “strade a scorrimento veloce realizzate in zone particolarmente urbanizzate, al fine di permettere agli autoveicoli di non entrare in diretto contatto con la circolazione urbana”. Rispondono a questa condizione tre dei quattro tratti della circonvallazione nord di Ravenna.
Il primo, partendo da via Faentina all’altezza del cavalcaferrovia sulla linea per Bologna, è via Naviglio. Il secondo è la nuova via Fosso Dimiglio, che finisce alla rotonda Svezia, dopo aver scavalcato a sua volta la stessa ferrovia. Il terzo, fino a via Romea Nord, non è mai stato fatto, sostituito sciaguratamente dal povero viale Mattei. Il quarto ed ultimo è via della Chimica, che dalla rotonda Montecarlo, dopo aver superato il cavalcaferrovia della linea per Ferrara, termina alla rotonda Belgio in faccia al ponte mobile sul canale Candiano.
Si può comprendere come via Fosso Dimiglio sia un tratto di tangenziale fortemente percorso dal traffico di attraversamento della città sul lato nord, soprattutto dai mezzi pesanti. Il flusso automobilistico è però notevole ad ogni ora, anche di notte, perché, come raccomanda insistentemente l’Amministrazione comunale, viene utilizzato per i trasferimenti tra un quartiere e l’altro, così da limitare l’inquinamento atmosferico ed acustico che soffoca la viabilità urbana, soprattutto, in questa zona della città, le vie Faentina, Cavina e Zalamella.
Non sembra tuttavia coerente, al riguardo, il fatto seguente. Da alcuni mesi, salendo da viale Mattei e dalla rotonda Svezia sul cavalcaferrovia, si è creato nella via Fosso Dimiglio un forte dislivello fra il primo giunto di dilatazione metallico e la carreggiata stradale, una specie di “scalino” che comporta notevoli disagi alla circolazione stradale, sia in salita, sia in discesa dal versante opposto. L’amministrazione comunale, invece di appianare lo sbalzo improvviso, si è limitata, segnalando un “dosso”, ad abbassare il limite di velocità a 30 km/h in entrambe le direzioni, mantenendolo a tempo indeterminato, come se fosse normale, anziché un’assurdità per una “tangenziale”. Chiedo al sindaco se aspetta forse qualche incidente, sia pure senza “colpa” del Comune dato il cartello, a disporre che lo “scalino” in questione sia dovutamente rimosso. Se no che “scorrimento veloce” è?