È stata segnalata a Lista per Ravenna, in occasione dell’incombente avvio della stagione balneare, un’incongruenza riguardante la rimozione, nel periodo primaverile, delle dune di sabbia che in autunno sono state poste dagli stabilimenti balneari per proteggere l’area di propria concessione dalle mareggiate. L’uso del litorale marittimo sull’intera costa dell’Emilia-Romagna è sottoposto senza distinzioni all’ordinamento della Regione Emilia-Romagna. Ciononostante, succede da alcuni anni che l’autorizzazione ad effettuare tali lavori viene data, nei comuni di Ravenna e di Cervia, con diversa non lieve decorrenza. Quest’anno la differenza, a quanto ci è stato riferito, è stata di due settimane: il 25 marzo a Cervia, l’8 aprile a Ravenna.
Rimuovere queste dune richiede una notevole e prolungata mole di lavoro. Ne dipende in qualche maniera anche la ripresa delle attività negli stabilimenti balneari. Una dorsale di sabbia che si erge davanti a loro, impedendo la visibilità del mare e riducendo ed ostacolando l’uso della spiaggia e la circolazione sul circolazione, non è infatti gradita ai potenziali utenti. Dalla tempestiva rimozione delle dune nel periodo primaverile dipende dunque l’avvio della stagione balneare nel nostro litorale, specialmente nel periodo della Pasqua, che, se quest’anno giunge piuttosto avanti, il 21 aprile, arriverà il 12 nel 2020 e il 4 nel 2021. Un avvio dei lavori ritardato, anche solo di una o due settimane, mette maggiore pressione ai titolari degli stabilimenti balneari e all’andamento delle operazioni. Sta di fatto che, se e quando i bagnini ravennati decidono di aprire il loro stabilimento, possono trovarsi di fronte le dune, mentre i cugini cervesi, magari lì accanto, hanno già la spiaggia in ordine da giorni.
Fermo restando che l’autorizzazione allo sbancamento delle dune consente, ma non obbliga, di iniziare i lavori dal giorno indicato, per cui ogni bagnino può decidere in autonomia quando avviarli e come organizzarli, anche a scaglioni, potendo tener conto del tempo, delle previsioni climatiche e di ogni altro fattore che ritenga degno di considerazione, sembra opportuno che in futuro la data di decorrenza dell’autorizzazione stessa sia uniforme almeno per entrambi i confinanti Comuni della provincia di Ravenna.
Si chiede dunque al sindaco di Ravenna, nonché presidente della Provincia, se e come intende attivarsi in tal senso, fornendo anche le spiegazioni e le considerazioni che ritenga utile dover esprimere oltre le limitate informazioni di cui il consigliere interrogante dispone.