CORDOGLIO – Alla famiglia distrutta ieri sulla via Reale rivolgiamo innanzitutto una prece in memoria ed esprimiamo ai suoi cari il cordoglio più sentito. Le stragi senza fine che si susseguono su questo tratto della statale Adriatica, così come sull’altro tratto ravennate tra Fosso Ghiaia e Mirabilandia, suggeriscono, d’altra parte, che, essendo famigerata la loro pericolosità, ciascun veicolo che li percorre sia guidato con prudenza, concentrazione e rispetto massimo del codice. Certo non è facile, quando, su una strada di altissima percorrenza ad una sola carreggiata, stretta e tortuosa, viaggia ininterrottamente, a contatto di gomito, ogni specie di mezzo a motore, dai trattori ai TIR. Ma l’assurdo di una viabilità statale ridotta a carrettera de la muerte non è motivo, nell’ora del dolore, per rilanciare polemiche o accuse, quand’anche troppo spesso formulate a ragione, essendo invece necessario avanzare proposte in positivo su come perseguirne il superamento.
MACABRA CONTABILITà – Da una ricerca forse incompleta, la macabra contabilità dell’Adriatica ravennate registra, solo dal 2018 ad oggi, scontri veicolari gravi, soprattutto tantissime persone, nel numero di almeno 11, con 6 morti, sul tratto Camerlona-Mezzano-Glorie prima di Alfonsine, e di 5, con 2 morti, nel tratto tra Fosso Ghiaia e Mirabilandia (tratto più breve, su cui qualcosina è stato fatto per ridurne la pericolosità). Ogni intervento preventivo sul posto, impiantistico, tecnologico o edilizio, utile a ridurne le cause, deve essere messa in campo subito, come chiesto anche dai residenti.
LE VARIANTI DI MEZZANO E FOSSO GHIAIA – La soluzione strutturale è però una sola: la costruzione di due varianti dell’Adriatica, ad ampio raggio stradale, esterne a questi paesi, di cui il piano regolatore di Ravenna (esattamente il PSC 2007) ha pienamente identificato dal punto vista tecnico i tracciati, lunghi 9,82 chilometri tra Ravenna e Alfonsine e 3,65 tra Fosso Ghiaia e Mirabilandia. Trattandosi di strade statali, il primo passo perché vengano prese in considerazione è il loro inserimento nel Piano Regionale Integrato dei Trasporti dell’Emilia-Romagna (PRIT), da cui però, nella prima edizione del 1998, tuttora vigente, non sono mai state neppure nominate, nonostante (bisogna dirlo) le incessanti richieste della nostra lista civica. La proposta di un nuovo PRIT, redatta dalla Regione Emilia-Romagna nel 2015, aveva continuato ad ignorarle, pur portando avanti, ad uno stadio avanzato di progettazione e finanziabilità, le altre 6 varianti dell’Adriatica in territorio romagnolo, 4 nel riminese e 2 tra Alfonsine e Argenta (in totale 94 chilometri!), necessarie per porre in sicurezza i paesi che attraversa pericolosamente. Che restassero imbracate solo le quattro frazioni di Ravenna gridava vendetta, al punto che, con decisione tardiva della Giunta regionale, è stata inserita nella proposta di nuovo PRIT la variante di Fosso Ghiaia, e, con un emendamento presentato dal PD nella Commissione Territorio e Ambiente di venerdì scorso, quella di Mezzano. Il PD ha invece bocciato gli emendamenti, proposti da Lista per Ravenna e presentati nella stessa commissione dal consigliere regionale della Lega Nord Pompignoli, relatore del PRIT in sede di istruttoria di commissione, che in sostanza sono identici sia per Fosso Ghiaia che per Mezzano, salvo richiedere che siano con priorità 1, cioè fattibili entro il 2025, essendo scritte per finta quelle di priorità 2.
RAVENNA MERITA PRIORITà 1 – Martedì 9 luglio il nuovo PRIT sarà finalmente adottato dall’Assemblea legislativa regionale. Il PD va incalzato perché ci ripensi, cosicché le varianti dell’Adriatica nel territorio ravennate entrino nel PRIT 2025 sulla strada principale. Le tre parole “con priorità 1” vogliono dire: Cerchiamo di fare al più presto perché la strada che attraversa Fosso Ghiaia, Camerlona, Mezzano e Glorie non si chiami più “omicida”.