“Con un’interrogazione al sindaco del 23 ottobre scorso, contestai come, fin dal 14 giugno, in circa la metà del quartiere Darsena, fossero stati rimossi dalla raccolta differenziata, senza alcun avvertimento, i cassonetti riservati agli sfalci e alle ramaglie. Avevamo in effetti dimostrato come in tale vasto sobborgo urbano, composto di circa 20.000 utenze tra famiglie e attività, con abitazioni in larga parte fornite di giardini e con molti orti sociali, su 67 cassonetti per sfalci e ramaglie, ne fossero rimasti attivi con certezza solamente 31. Dopo ripetuti e inutili richiami a ripristinare questo servizio pubblico, minacciando anche di denunciarne l’interruzione, punita dall’art. 340 del codice penale, il 5 ottobre, dopo circa quattro mesi di servizio soppresso, ci pervenne dal servizio Ambiente una risposta apparentemente positiva:“Abbiamo richiesto da Hera di fornire adeguato e invariato servizio alle utenze poste nella zona che necessitassero di conferire sfalci e ramaglie. Pertanto gli utenti che desiderano ricevere un contenitore dedicato, senza oneri aggiuntivi, possono farne richiesta inviando una email a DifferenziataRavenna2021@gruppohera.it”. Hera precisò poi come, con questi contenitori, fosse possibile “conferire sfalci d’erba e piccole potature, da mantenere su suolo privato e da esporre su suolo pubblico nelle giornate di raccolta dell’organico indicate da calendario”.
Non c’è però limite al peggio, come ci è stato raccontato il 10 novembre da un utente della Darsena, noto professionista, già presidente del Lions Club Ravenna Host: “Una decina di giorni fa mi è stato consegnato il bidone di 100 litri per umido e ramaglie, che naturalmente si è rivelato insufficiente a fronte delle necessità di un giardino normale. Non mi sono però stati forniti i sacchi da 100 litri. Chieste informazioni ad Hera, mi è stato detto che, non potendosi usare quelli neri di plastica trattandosi di raccolta dell’organico, avrei dovuto ricevere quelli di materiale biodegradabile e compostabile da un’isola ecologica. Recatomi allora presso quella delle Bassette, mi è stato risposto che i sacchi da 100 litri per i rifiuti organici sono destinati esclusivamente alle aziende. Ho dovuto quindi acquistarli al Mercatone delle Bassette, pagando una specie di soprattassa della TARI. Intanto, nel quartiere Darsena, vicino ai cassonetti per la carta e la plastica, vengono ormai sistematicamente ammucchiate le ramaglie, come, tra tanti, nei due casi fotografati nei pressi della chiesa parrocchiale, dove sono indecentemente rimasti per quasi un mese. Il fenomeno è dovuto anche al fatto che Hera e il Comune si sono ben guardati dall’informare apertamente gli utenti della possibilità di ottenere, a richiesta, il bidone da 100 litri per l’organico. Una parte lo ha appreso dai giornali locali, tramite la comunicazione prodotta da Lista per Ravenna”.
Mi rivolgo dunque al sindaco perché, dovendo Hera rispondere al servizio Ambiente del Comune sul proprio operato in materia di raccolta differenziata dei rifiuti e seguirne le direttive, intervenga doverosamente per far sì che:
- innanzitutto, Hera comunichi puntualmente e diffusamente agli abitanti del quartiere Darsena che possiedono giardini, aree verdi, orti domestici od orti sociali la possibilità di ottenere bidoni da 100 litri per l’organico con cui conferire al servizio raccolta gli sfalci d’erba e le piccole potature;
- agli stessi siano forniti gratuitamente i relativi sacchi da 100 litri presso le isole ecologiche, come avviene per le aziende, alla pari delle quali essi sono già tassati con la TARI.
Nell’interrogare il sindaco sulla sua disponibilità ad attivarsi in tal senso, gli chiedo anche cosa impedisca, per ovviare all’attuale raccolta degli sfalci e ramaglie che rende viepiù indecente larga parte del quartiere Darsena, installare in zona “cassonetti stradali intelligenti (Smarty) per sfalci e potature, apribili con Carta Smeraldo, ad uso esclusivo e gestione delle utenze che ne faranno richiesta”, come detto e fatto da Hera a Castelbolognese. Forse i 20.238 abitanti della Darsena valgono meno dei 9.521 di questo Comune della nostra provincia? Il 16 ottobre, la stessa soluzione è stata introdotta anche a Ravenna, nella “zona rosa” del centro storico, per i cassonetti della raccolta indifferenziata.”