In una delle due ultime sedute di quest’anno del consiglio comunale, previste per il 21 e il 23 dicembre, entrerà in dirittura d’arrivo una nuova lottizzazione edilizia, sotto forma di adozione del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) dei comparti 12-13 in zona Darsena. L’intervento è ubicato tra le vie D’Alaggio (che fiancheggia il canale Candiano), Pirano e Cherso; una sua porzione è collocata tra le vie Albona e Dossetti e il viale Trieste, dal quale si accede ai comparti. Gli imprenditori fanno il proprio mestiere, il piano è ben fatto, tutte le norme sono rispettate. Chi costruisce è obbligato (ci mancherebbe) a creare verde, parcheggi, nuova viabilità, ecc. Ma Lista per Ravenna non ha avuto esitazioni ad esprimere solitariamente il proprio parere contrario a questo PUA già nella commissione urbanistica svoltasi ieri 15 dicembre, mentre tutti i gruppi di maggioranza, compresi quelli con presunzioni ambientalistiche, si sono detti favorevoli senza battere ciglio.
1. Il punto principale, mentre da anni la maggioranza stessa che governa Ravenna da oltre mezzo secolo pontifica di consumo zero del territorio, essendone stata tra le più divoratrici d’Italia, è che questo nuovo piano sfrutta 45 mila metri quadrati di terreno per edificarne oltre 23 mila, onde alloggiarvi 557 nuovi abitanti. Lascia pure che li concentrino in sei grattacieli di 10 piani svettanti da 30 metri sul fronte del Candiano, ché se facessero delle villette occuperebbero mezza Darsena disponibile; e auguriamoci che le nuove edificazioni “in altezza” abbiano vicissitudini migliori di quelle subite nel comparto 10 dalla “Torre Zucchi”, nato nel 2011, sempre sul canale.
2. Ma il secondo punto è che questa città non ha bisogno di duecento appartamenti in più, che saranno migliaia stando ai molti PUA in corsa per essere convenzionati entro il 2023. Bensì di rigenerare o ristrutturare o riedificare anche a scopo residenziale la moltitudine di edifici esistenti che hanno fatto il loro tempo o addirittura sono in degrado o in rovina: sacrosanto principio ambientale, per la salvezza del pianeta, in tempi di ardua transizione ecologica.
3. Terzo punto è che tra l’edilizia non residenziale, pari a 10 mila metri quadrati, questo PUA darà largo spazio a quella commerciale, compreso un supermercato di 1.500 metri quadrati. Di commerciale Ravenna ne ha già troppo, tutto squilibrato a favore di quella grande distribuzione che ha messo in crisi i negozi di vicinato, facendoli rarefare o sparire da talune periferie e da molte frazioni. Su questo stesso lato nord di viale Trieste, a fianco del presente PUA, sta per essere costruito il secondo Eurospin di Ravenna. Esistono già, nella sola mezza parte della Darsena a destra del canale Candiano, il Famila e l’In’S in via Aquileia, il Podium in via dei Poggi e il nuovo vistoso parco commerciale Teodora in viale Europa, mentre presso il confine della ferrovia si trovano altre quattro grandi strutture commerciali (Standa, Super Conad, Lidl ed Eurospar). Due se ne prevedono nelle nuove lottizzazioni in fieri tra via Canale Molinetto e via Antica Milizia e tra via Antica Milizia e viale Europa. Follie urbanistiche da Ingegnere Pazzo. Naturalmente, questo nuovo supermercato sarà costruito come primo edificio rispetto agli altri.