Come se non bastasse il covid, sulla scuola nazionale si abbatte anche lo sciopero generale di tutto il personale (docente, amministrativo, tecnico e ausiliario, a tempo indeterminato, atipico e precario) indetto a norma di legge per l’intera giornata di venerdì 12 novembre, dal SAESE, Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia. Nonostante l’adesione agli scioperi indetti in campo nazionale dal SAESE nell’anno scolastico in corso e in quello precedente sia stata pari allo 0,76%, molte (non tutte) istituzioni scolastiche, anche a Ravenna, hanno informato i genitori degli alunni, nella dovuta comunicazione a loro indirizzata, di non poter garantire il normale svolgimento delle lezioni e dei servizi.
Quando è a norma di legge, il diritto di sciopero è sacrosanto, tutelato dall’art. 40 della Costituzione. Ma se ne può discutere l’opportunità.
I motivi dell’agitazione, comunicati dal SAESE, sono i seguenti: “Disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche d’ogni ordine e grado. L’importanza e il significato dell’istituzione dell’educazione alimentare nella scuola, è facilmente intuibile: garantire un corretto percorso formativo alimentare, anche attraverso di una figura esperta di nutrizione o di scienza dell’alimentazione, capace di guidare gli studenti e dare loro le nozioni principali per avviarli nel percorso di una giusta e corretta igiene ed educazione alimentare, con i conseguenti effetti positivi nelle età successive”.
Sulla necessità di introdurre l’educazione alimentare nella scuola siamo pienamente convinti. Molto meno che debba servire a promuovere una dieta particolare, come quella che differenzia gli orientamenti alimentari a seconda del gruppo sanguigno di ciascuna persona. In ogni caso, questo non appare l’argomento di maggiore urgenza e spessore per sottoporre bambini e ragazzi alla perdita di ulteriori ore di scuola, dopo esserne stati privati di un numero enorme nel corso della pandemia.
L’appello è dunque al senso di responsabilità del personale educante.