“Giovedì 19 settembre, nel buio delle ore 19.30, un operaio 38enne di origine nigeriana ha perso la vita sul colpo, in via Ponte della Vecchia, nel tratto tra San Zaccaria e la zona industriale, finendo sotto le ruote di un tir carico di maiali diretto all’azienda Martini. Come ciò sia avvenuto, è oggetto di indagine giudiziaria, anche perché sembra che egli fosse accompagnato da due uomini, anch’essi di origine probabilmente africana, che si sarebbero dileguati. Ciò non toglie che questo evento abbia tragicamente riportato alla luce, sollevando la popolazione di San Zaccaria, ora disposta ad alzare la voce, la pluridecennale insostenibilità del transito pedonale e ciclistico su questa parte della strada provinciale n. 3. “Prima o poi ci scappa il morto”, si era detto più volte.
Collegando, per circa 4 chilometri, San Zaccaria a Castiglione di Ravenna, via Ponte della Vecchia, seppure composta da una carreggiata strettissima, dove gli automezzi di dimensione poco più che media stentano a sorpassarsi o ad affiancarsi, incrociandosi, senza strisciarsi, è infatti assolutamente priva non solo di una corsia ciclopedonale, quanto perfino di banchine. La sua pericolosità, provocata da un traffico esorbitante e sfrenato, in gran parte di mezzi pesanti, è soprattutto grave proprio nella metà di via Ponte della Vecchia che da San Zaccaria arriva all’area industriale, la cui linearità induce infatti ad imprimere maggiore velocità ai mezzi a motore rispetto alle metà successiva, abbastanza curvilinea e più larga. L’avvenuta espansione in tale area di imprese, anche artigianali, tra cui la sola azienda Martini Alimentari dà lavoro ad un migliaio di dipendenti, è tale da produrre un via vai incredibile di auto, bici e motorini, autoarticolati con animali vivi, camion frigo in uscita, mezzi di smaltimento delle carcasse, delle ossa, dei grassi, ecc. Buona parte degli operai, quasi tutti di colore, arriva al lavoro in bicicletta, qualcuno anche a piedi, rischiando la pelle e mettendo in difficoltà anche i mezzi a motore, impossibilitati a starne distanti almeno un metro e mezzo, come impone il Codice della Strada.
- A seguito del mancato adattamento di via Ponte della Vecchia alla sua funzione di “strada extraurbana secondaria” che collega strategicamente più territori, causa della drammatica criticità della sua circolazione, Lista per Ravenna interrogò una prima volta il sindaco di Ravenna il 18 agosto 2006. “Di fronte al numero straordinario di incidenti, di morti e di feriti”, chiedemmo inutilmente che fossero “messi a punto progetti di adeguamento” della strada.
- Il grave incidente avvenuto all’alba del 21 giugno 2023, non essendo passato sotto silenzio, come tanti altri, perché qualcuno, la cui casa trema quando i camion vi passano a tutta velocità, si era precipitato a documentarlo con foto, indusse Lista per Ravenna a presentare, due giorni dopo, una nuova interrogazione al sindaco, diventato nel frattempo anche presidente della Provincia, per sollecitare la presa di coscienza di questo ente sullo stato di dolorosa insicurezza che grava su questa strada. Un primo suo risultato, per quanto non risolutivo, è stato l’accoglimento, su tutta via Ponte della Vecchia, della proposta di ridurre a 70 km/h il limite assurdo di 90 km/h, che i suoi abitanti richiedevano invano da anni.
- Non può tuttavia essere ulteriormente eluso che nel prossimo piano triennale dei lavori pubblici 2025-2027 della Provincia sia inserito un progetto di allargamento di via Ponte della Vecchia, che consenta di introdurvi una corsia ciclopedonale protetta. Sostenendo nel frattempo l’autonoma iniziativa che la popolazione di San Zaccaria intende produrre lanciando allo scopo una petizione, questa interrogazione chiede al sindaco se condivide che questa necessità non sia più rinviabile.”