1. A giugno 2016, appena nominato sindaco di Ravenna, Michele de Pascale dichiarò, in una intervista televisiva, che si sarebbe immediatamente occupato della grave emergenza che aveva colpito il litorale ravennate colpito da una violenta mareggiata. Di tale impegno si sono avute poche tracce concrete e durevoli, e solo su alcuni lidi. Altri hanno ricevuto solamente dei camion di sabbia ad inizio stagione, per riporti destinati ad essere risucchiati alla prima burrasca.
  2. Il 2018 è stato tragico per talune zone a nord di Marina Romea e a Lido Adriano, falcidiate dalle mareggiate di fine agosto che hanno portato via fino a 10 metri di spiaggia, causando anche, in un tratto, un pericoloso strapiombo. L’assessore ai lavori pubblici e alla subsidenza Fagnani dichiarò allora che “la situazione merita senza dubbio un approfondimento, per comprenderne cause e preparare rimedi”; aggiunse: “Già domani mattina riunirò in municipio i tecnici per capire come muoverci. Sentiremo anche l’Università, con la quale collaboriamo nella gestione dei fenomeni di erosione e forniremo al più presto delle risposte”; e intanto informò che la Giunta comunale aveva deliberato, per la primavera 2019, un intervento di ripascimento, del valore di 99mila euro, che avrebbe riguardato Marina Romea, Punta Marina Terme e Lido Adriano, “che durante il periodo invernale subiscono maggiormente gli effetti di erosione delle mareggiate”: il solito rimedio tampone, oltre il quale non si è ancora avuta l’annunciata immediata risposta riguardo ad interventi strategici, solidi e risolutivi.
  3. Cosicché, una breve mareggiata ha ieri colpito più a fondo le stesse predestinate zone, particolarmente Marina Romea nord fino alla foce del Lamone, ma anche Lido Adriano, abbattendo la duna di protezione degli stabilimenti balneari e mettendo a rischio anche le strutture.
  4. L’inverno scorso, l’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, a maggioranza di sinistra, riconoscendo che “quello dell’erosione costiera è un fenomeno che va letto nelle sue complessità, con un approccio articolato”, essendo “unanime nel mondo tecnico e scientifico…la consapevolezza …che è più opportuno ragionare in termini di strategia, senza escludere a priori alcuna tecnica o tecnologia ma con una particolare attenzione agli effetti che ciascun intervento finisce con il determinare sul delicato equilibrio del litorale”, approvò, su iniziativa del consigliere della Lega Pompignoli (romagnolo), un ordine del giorno che impegnava il presidente Bonaccini e la sua Giunta, “a valutare, sulla base di proposte progettuali sorrette da studi specifici o di tipo sperimentale e opportune modellazioni che mettano le strutture tecniche regionali in condizioni di verificarne l’adeguatezza, le migliori soluzioni tecniche proposte anche innovative finalizzate a ridurre l’esposizione a rischio dei litorali e l’aumento del livello di sicurezza degli arenili e dei territori retrostanti, e quindi di meglio garantire l’integrità dei lidi romagnoli affetti dal fenomeno dell’erosione costiera”. Anche di questo impegno nulla si è saputo.

Ciò premesso e viste l’urgenza e la necessità, chiediamo al sindaco se intende riferire al più presto, data l’imminenza della nuova stagione balneare, su come la Giunta comunale e la Giunta regionale, in ragionevole intesa, intendano corrispondere strategicamente agli impegni di cui sopra da loro assunti, con riferimento particolare allo stato di emergenza in cui versano i lidi di Ravenna più gravemente a rischio di sfacelo.

Ci si riserva, ascoltata la risposta, di esigere la convocazione di una seduta speciale delle competenti commissioni consiliari del Comune di Ravenna per ogni dovuto approfondimento da produrre e indirizzo da rivolgere al sindaco stesso e alla sua Giunta.