“Secondo legge, i movimenti del terreno sugli argini dei fiumi sono vietati, ove esistano delle regolari piantagioni, a distanza minore di due metri dal piede interno come da quello esterno” afferma Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.
“Ci viene invece riferito da Castiglione di Ravenna e di Cervia come lo sfalcio meccanico del rivale del fiume Savio, sui lati sia destro che sinistro, sarebbe stato effettuato quest’anno occupando tali fasce di rispetto, senza neppure preavvisarne le proprietà, schiacciando le piantagioni ivi esistenti e quindi procurando danni che dovrebbero essere risarciti. In un caso particolare, sarebbe stata pestata una trentina di piante di bambù cinese del valore almeno di settemila euro” continua Ancisi.
“Da un lunga serie di foto dimostrative dei solchi lasciati sul terreno, finanche di mezzo metro, comunque disponibili, ne produciamo in allegato tre. Secondo l’ipotesi che ci è stata rappresentata, le invasioni delle fasce di rispetto sarebbero state causate dall’uso di una tranciatrice laterale fissa, messa in movimento da un trattore, atta a lavorare solo in piano, non già del tipo a braccio, in precedenza sempre utilizzato, idoneo a sfalciare i rivali dei fiumi perché funzionante in pendenza. Di qui i solchi lasciati dalle ruote del trattore e dalla tranciatrice, che hanno sfregiato gli interi rivali, comprese le proprietà private delle piantagioni situate nelle fasce di rispetto” spiega Ancisi.
“Di qui, la presente interrogazione al sindaco per chiedergli se intende attivare il servizio comunale Ambiente affinché accerti, presso la Regione Emilia-Romagna titolare del servizio in oggetto, come siano effettivamente andati i fatti, per quali cause e per quali responsabilità, anche per almeno evitarne il ripetersi” conclude Alvaro Ancisi.