SETTE ABBATTIMENTI ENTRO AGOSTO
- Giovedì scorso, l’ufficio stampa del Comune di Ravenna ha pubblicato un comunicato con questo titolo: “Via Maggiore: elevata propensione al cedimento di sette pini, necessario intervento di abbattimento a tutela della pubblica incolumità”. In sostanza, è stata effettuata una verifica tecnico specialistica sulle condizioni degli alberi, cominciando dallo stato dei luoghi e dalla conservazione delle radici, procedendo poi con la prova di “trazione controllata”, che ha decretato l’instabilità di sei pini. Sul tronco di un settimo è stato rilevato, all’altezza di circa 8 metri, un potenziale punto di rottura “già in atto”. Il piano di abbattimento “verrà messo in esecuzione già nelle prossime settimane”.
- Nulla da obiettare dunque, pur col dispiacere di vedere sparire alberature di pregio anche paesaggistico sulla storica arteria di accesso e di uscita dalla città sul lato ovest; essendo preminente garantire la sicurezza delle persone e della viabilità. La notizia ha tuttavia allarmato numerosi abitanti di via Maggiore che temono la scomparsa del viale e la totale cementificazione delle piazzole che ospitavano gli alberi.
GLI ABBATTIMENTI DELL’ESTATE 2019
- La causa delle preoccupazioni sta nella risposta (allegata), datata 11 luglio 2019, che Gianandrea Baroncini, allora assessore comunale all’Ambiente ed ora assessore alle autorizzazioni ambientali, diede all’interrogazione del consigliere Emanuele Panizza con oggetto: “Via Maggiore: ripiantumazione degli alberi abbattuti”. Il comunicato stampa di giovedì scorso ricorda infatti che “l’ultimo piano di abbattimento di pini in via Maggiore […] risale al giugno 2019 […]”, che “era stato programmato nell’ambito dei lavori di ripristino dei marciapiedi nel primo tratto” e che “il taglio delle piante” era stato di “sette in tutto”. Tenendo per buono questo dato, anche se Baroncini parlava di 11 “entro Ferragosto”, risulta, sempre da Baroncini, che “i pini mancanti, abbattuti o caduti nei decenni scorsi in via Maggiore” sono stati 18: aggiunti i 7 del 2019 e i 7 di quest’anno, si arriva dunque a 32 piazzole vuote. Di questo passo, attendendo con Baroncini “che il viale di diradi ulteriormente”, resteranno nel viale stesso, che aveva resistito alla seconda guerra mondiale, più buchi (anche escludendo quelli sulla carreggiata) che alberi.
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- Il 31 luglio 2019 l’assessore aveva però assicurato che “la scelta dell’amministrazione è orientata certamente per il mantenimento delle alberature in via Maggiore e il reintegro in tempi rapidi”, stando attenti alla “specie arborea da utilizzare che sarà quella che andrà, in futuro, a costituire in toto il nuovo viale alberato” e presumendo “di poter intervenire nella primavera prossima o autunno successivo”, cioè entro il 2020. Sono passati inutilmente due anni senza che se ne sia più parlato, nemmeno annunciando nuovi tagli. Non avendo la pandemia vietato di mettere in atto almeno il progetto tecnico di reintegro delle alberature, cominciando con quelle già soppresse e proseguendo con quelle via via da sopprimere, i residenti di via Maggiore hanno dunque ragione di impensierirsi.
L’INTERROGAZIONE
Di qui la presente interrogazione (a risposta scritta dato che il Consiglio comunale è stato messo in ferie fino a metà settembre, pur senza la mia condiscendenza), chiedo al sindaco di conoscere:
- qual è la specie arborea scelta per le ripiantumazioni in oggetto;
- se, confermando la scelta di reintegrare le alberature abbattute in via Maggiore, intende disporre che se ne presenti “in tempi rapidi” (cioè settimane o pochi mesi, non anni ed anni) il progetto esecutivo almeno dei primi interventi, da finanziare col piano degli investimenti 2023.