“La raccolta porta a porta ha messo in crisi molti cittadini. Molti si chiedono il motivo dei loro troppi disagi: tenere sul terrazzo, magari al sole, pannolini di bambini o anziani e traversine maleodoranti; stipare fuori da una porta di condominio, larga poco più di una normale, decine di bidoni nei giorni comandati; dover calendarizzare una cena di pesce perché coincida con la possibilità immediata di metterne fuori il bidone per tenerne lontani gli effluvi, anche dai topi, specie in campagna. Per non dire dei venti un po’ forti che gettano ovunque i bidoni” così un ravennate, che da trent’anni si dichiara convinto sostenitore della raccolta differenziata, in una nota stampa diffusa da Lista per Ravenna.
“Si aggiungono le molte contraddizioni del sistema, evidenti particolarmente quando si assiste a camion della differenziata che caricano rami, plastica e vetro tutti insieme”.
“Il messaggio pone a disposizione la seguente documentazione, ottenuta grazie anche ad informazioni confidenziali: un video che comprova come in un vascone giacciano tutti insieme sacchi di diverso colore (differenziata e indifferenziata); la foto di un’altro vascone nelle stesse condizioni; un secondo video che, riprendendo, di fronte ad un discount in zona Darsena, un multicassonetto con quattro scompartimenti per differenziare i rifiuti, mostra, sollevandone la raggiera, che tutto finisce in un medesimo sacco. I vasconi di cui sopra sono interni a strutture non su suolo pubblico in carico alla gestione dei rifiuti” precisa Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale.
“Interessante il comunicato stampa, pubblicato anche in ambito ravennate nei primi giorni di questo agosto, da un consigliere di un Comune romagnolo posto nella valle del Santerno, dopo essersi recato in visita all’impianto di smaltimento rifiuti di Voltana, nel comune di Lugo, definito da Hera Ambiente un “vero e proprio polo del recupero”, dove “viene effettuato il processo di compostaggio di rifiuti organici urbani e rifiuti speciali non pericolosi”. Dopo aver cercato, senza riuscirci, di “parlare con un responsabile per visitarlo e vedere i rifiuti che vengono scaricati”, ed essendo “impossibile arrivare, senza un addetto, laddove scaricano i camion”, ha chiesto allora ai presenti “se i rifiuti arrivano in maniera differenziata o indifferenziata”, ricevendo in risposta che “i rifiuti arrivano tutti sempre differenziati”. In uscita, fermandosi accanto a un camion della raccolta rifiuti, avendo però chiesto al camionista in attesa di scaricare “cosa portava all’impianto, nello specifico se differenziato o indifferenziato”, egli “ha risposto sorridendo che aveva un camion ‘misto’, dichiarando che avrebbe dovuto contenere solo organico” e concludendo “che è sempre stato così e in ogni modo «è sempre tutto mischiato» in tutti i mezzi e «dividono i materiali all’impianto»”. In conclusione, “raccolta rifiuti palesemente non funzionante” , ragion per cui è “ora di cambiare rotta”.
Ancisi ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale: “Non si può stabilire quanto le contraddizioni sopra esposte rappresentino una parte più o meno marginale del sistema, ma la sensazione è che esso non regga ad un giudizio “popolare” negativo. Ne deriva l’opportunità di chiedere al sindaco quali siano le proprie valutazioni circa la necessità e il modo di cambiar rotta rispetto all’attuale porta a porta, in quanto palesemente non apprezzato dalla cittadinanza ravennate che lo finanzia, peraltro con una TARI aumentata del 25% negli ultimi quattro anni”.