Il 28 giugno 2021, la Confesercenti della provincia di Ravenna ha informato i propri associati di avere stipulato un “Accordo con HERA SPA per il servizio di raccolta, trasporto e avvio a recupero oli vegetali esausti”, stante l’avvio di una sua “iniziativa green, finalizzata al recupero circolare di tali rifiuti speciali prodotti dalle attività della ristorazione della costa romagnola”. Con questo servizio, attivo dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021, gli esercenti avrebbero affidato ad HERA il servizio di ritiro e trasporto dell’olio vegetale raccolto dalle loro cucine destinato al recupero. Ad ogni esercente HERA avrebbe riconosciuto 100 euro per ogni tonnellata di olio conferito, con pagamento il 31 dicembre 2021 in base alle quantità ritirate.

Questa attività, svolta dall’azienda appaltatrice del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti nella provincia di Ravenna, è in se stessa encomiabile. Raggiungere alti livelli di raccolta differenziata è interesse generale, motivo di prestigio per la nostra città, possibilità di attirare turisti che privilegiano l’ecologia. Ma è tuttavia un’attività consolidata, che si svolge in regime concorrenziale privatistico con altre imprese. Almeno una di queste la esercita da almeno dieci anni presso ristoranti, mense, alberghi, gastronomie, ecc., delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Ferrara, Bologna e Rimini, dunque anche sulla costa romagnola, possedendo allo scopo tutte le autorizzazioni necessarie, dal trasporto al recupero degli oli esausti, che conferisce, come richiesto dalla legge, ad aziende autorizzate, aderendo al CONOE (Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti).

L’ingresso in tale mercato di HERA, controllata da oltre un centinaio di Comuni, tra cui Ravenna è uno dei principali, possedendo direttamente il 4% per cento delle azioni e circa il 5% tramite Ravenna Holding, sarebbe dunque da salutare come elemento di miglioramento dell’offerta di servizio. Purtroppo, è vero il contrario, come si è presa conoscenza tramite la Confesercenti, quasi una proposta ingannevole per gli esercenti non a conoscenza di più vantaggiose e convenienti possibilità. Prendiamo ad esempio il quadro seguente, che registra le differenze tra il servizio di HERA e quello di un’altra storica società privata del settore.

LE NON CONVENIENZE DI HERA

  • Compenso economico riconosciuto sulla quantità di olio conferitoHERA: ad ogni tonnellata riconosce all’impresa 100 euro; Altra società: i compensi in media riconosciuti sono attualmente di 400 euro a tonnellata di olio conferito.
  • Tempistica e organizzazione del ritiroHERA: ritiro programmato con frequenze prestabilite, e per urgenze entro 5 giorni. Si riserva di affidare il servizio di raccolta ad aziende esterne; Altra società: ritiro su chiamata o con frequenza prestabilita sulla base delle esigenze dell’utente. L’intervento avviene usualmente entro 24/48 ore lavorative, per urgenze anche in giornata. Il servizio è svolto unicamente dai componenti della ditta, garantendo al cliente un rapporto senza intermediazioni in ogni sua fase.
  • Invio prospetto riepilogativo dei ritiri ai fini della fatturazioneHERA: invio del prospetto entro il 5 gennaio dell’anno successivo; Altra società: invio del prospetto su richiesta, a seconda dell’esigenza dell’utente, anche trimestrale/semestrale o annuale.

A prescindere dalle eventuali sponsorizzazioni di confederazioni imprenditoriali, centrali cooperative o politiche, ecc., non si capisce dunque per quali ragioni le imprese interessate allo smaltimento degli oli vegetali esausti debbano scegliere il contratto offerto da HERA.

Stante la suddetta natura parapubblica della società e l’interesse pubblicistico del Comune di Ravenna, quale suo importante azionista, rappresentato anche nel consiglio di amministrazione, si vorrebbe invece che la presenza di HERA nel settore in oggetto fosse migliorativo e più attrattivo di quanto finora offerto dal mercato libero.

Interrogo pertanto il sindaco di Ravenna, per chiedergli se intende rappresentare tale esigenza ad HERA, tramite il consigliere di amministrazione da lui stesso in sostanza designato.