Lista per Ravenna riceve da un gruppo di cittadini di Porto Corsini il seguente messaggio con foto:
“Si sta ultimando il rafforzamento del muretto di protezione della banchina di Porto Corsini. Gli abitanti ringraziano. Gli appelli dello scorso inverno sono stati ascoltati. Ora affronteremo più serenamente gli eventi della prossima stagione invernale. Questo intervento emergenziale si spera rimanga tale e che in un prossimo futuro si metta risolutivamente in sicurezza l’abitato con la realizzazione della banchina portuale definitiva. Ricordiamo infatti che il muretto in questione poggia su una sponda di sabbia, ragion per cui gli annunciati progetti di escavo dei fondali del canale portuale metterebbero in serio pericolo di stabilità, una volta in opera, tale provvisoria barriera, sottoponendo l’abitato all’intrusione marina”.
Quel gruppo di cittadini è lo stesso che il 16 dicembre scorso ci sollecitò a porre al sindaco di Ravenna l’interrogazione intitolata: “Allagamenti dal canale Candiano. Marina soffre e Porto Corsini peggio”. La risposta insoddisfacente dal lato di Porto Corsini ci obbligò, il 14 gennaio, ad inoltrare al sindaco un’altra interrogazione, che intitolammo: “Sacchi invece della nuova banchina. Porto Corsini chiede dove sono finiti i 7,5 stanziati”.
L’intervento da noi invocato riguarda il completamento dell’opera frontistante via Molo San Filippo, denominata: “Rifacimento protezione di sponda dall’attracco del traghetto alla confluenza con il canale Baiona a Porto Corsini”. Il primo stralcio dei lavori fu ultimato il 14 aprile 2014 per un importo di 7,8 milioni. Da allora, si aspetta però il secondo stralcio dei lavori, finanziato nel 2018 con 7,5 milioni di euro, la cui mancata realizzazione ha sottoposto mezza Porto Corsini a rischio di allagamento ogni volta che il maltempo faceva sul serio. Dopo la nostra prima interrogazione, si provvide a tappare qualche punto debole con dei sacchi. La risposta alla seconda interrogazione fu invece questa: “Il costo di questo secondo intervento è di circa 10 milioni di euro, per il quale deve ancora essere individuata la copertura finanziaria. Sono in corso interlocuzioni per verificare la possibilità di accedere a contributi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti o in alternativa a finanziamenti di medio-lungo termine. Per far fronte al disagio ed evitare situazioni di rischio, nell’immediato sono state predisposte protezioni di sponda con sacchi di sabbia collocati nei punti critici, in attesa che nel corso del prossimo mese di marzo possano iniziare i lavori di rafforzamento e innalzamento del muro paraonde. Questo intervento è finalizzato ad eliminare i fenomeni di scavalco dell’onda anche in condizioni meteo marine eccezionali”.
Di qui, l’innalzamento del muretto con delle paratie in questo mese di giugno. Il paese se ne felicita per il breve termine, constatando però che finirà ad ottobre anche il mandato 2016-2021 dell’attuale sindaco, senza che sia stata effettuata, attesa da decenni, l’opera completa di messa in sicurezza del paese dal canale Candiano che lo fiancheggia. Con essa sono attese anche alcune opere integrative del progetto, quale il prolungamento del camminamento attrezzato sopraelevato a tergo della sponda.
Nessuno infine ha ancora risposto alla nostra insistente domanda: dove sono andati a finire i 7,5 milioni stanziati allo scopo nel 2018, come scritto nella Gazzetta Ufficiale di quel 19 febbraio, spariti non si sa come e perché.