Da persona residente nel centro storico di Ravenna abbiamo ricevuto la seguente segnalazione, accompagnata da un gruppo di foto scattate al momento, due delle quali qui riprodotte a campione.
“Passando in zona stazione, mi sono accorto che nei viale Farini e Pallavicini hanno recentemente tagliato tanti alberi. Altri già mancavano, in quanto si vedono da anni gli stalli vuoti. Ho fatto un giro completo, contando che in tutto sono 18. Il grosso degli alberi soppressi è in viale Pallavicini, dove l’estetica del viale è compromessa. Anche su viale Farini ho comunque contato diversi buchi. Sono messi meglio viale Santi Baldini (successivo a viale Pallavicini) e viale Pietro Maroncelli (da viale Farini a via Ugo Bassi), dove risultano pochi abbattimenti. Il centro storico ha rari viali alberati, nessuno come questi, con la doppia fila, per cui il Comune dovrebbe evitare di mandarli in malora. Si dovrebbe almeno effettuare la ripiantumazione dei platani in tutti gli stalli vuoti dei viali della stazione”.
In effetti, il regolamento comunale del Verde sembra dar ragione al nostro concittadino. Nella premessa al capitolo sulla “Tutela delle alberature pubbliche e private”, è infatti scritto: “Gli alberi forniscono numerosi benefici alle comunità che li ospitano: ambientali, ecologici, estetici, culturali e psicologici. Chi si occupa di gestione degli alberi deve prima di tutto garantire la massima espressione dei benefici che essi forniscono attraverso la salvaguardia della loro integrità biologica ed architettonica. […] La gestione degli alberi deve essere tecnicamente ed economicamente proporzionata al reale livello di rischio. […] Chi si occupa di gestione degli alberi non deve evitarne il cedimento strutturale, ma le potenziali conseguenze negative dello stesso, privilegiando soluzioni che non incidano sull’autodeterminazione dell’albero” […]. Seguono poi le norme secondo cui: “Gli abbattimenti realizzati direttamente dal Comune di Ravenna dovranno essere preventivamente valutati dagli uffici comunali preposti. […] I casi in cui è possibile abbattere alberature sono: albero pericolante e/o con problematiche fitosanitarie che lo rendano pericoloso; danni oggettivamente riscontrabili a strutture e/o impianti tecnologici; eccessiva densità di impianto limitatamente agli alberi soccombenti; ristrutturazione di aree verdi, alberate, ecc. e lavori pubblici”.
Per il diritto dei cittadini ad essere informati con trasparenza dei provvedimenti volti ad abbattere alberi su proprietà pubbliche e di uso pubblico, chiedo dunque al sindaco di conoscere:
- quante alberi risultino essere stati abbattuti nel tempo e mai rimpiazzati nei viali pregiati del centro storico posti in zona stazione, cioè i viali Farini, Pallavicini, Santi Baldini e Maroncelli;
- per quali cause siano stati consentiti i più recenti abbattimenti;
- ma soprattutto, se il sindaco stesso convenga di doversi procedere a sostituire gli alberi abbattuti con altrettanti platani, che crescono rapidamente, diventando anche molto alti e raggiungendo spesso altezze tra i venti e i trenta metri, la cui semina deve avvenire nel mese di aprile.