“Il 23 marzo 2023 segnalai pubblicamente, con un’interrogazione rivolta al sindaco, il brutale abbattimento, avvenuto da tempo a totale insaputa della cittadinanza ravennate, di un’area pinetata protetta situata a Marina Romea, sul lato sinistro del fiume Lamone, a ridosso dei 126 chalet di legno del Villaggio Capannisti. L’area in questione, di proprietà del Comune di Ravenna, di cui è dunque incredibile che non ne fosse a conoscenza, è in concessione alla società cooperativa Capannisti Tempo Libero. I Carabinieri Forestali l’hanno sottoposta a sequestro penale, trattandosi, secondo la direttiva Habitat dell’Unione Europea, di una zona speciale di conservazione (ZSC), sito di importanza comunitaria (SIC), in cui erano e sono vigenti le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle specie faunistiche. Il reato ipotizzabile, oltre ad eventuali altri minori, è dunque di “Distruzione o deturpamento di bellezze naturali”, punito dall’art. 734 del Codice Penale.
Il 6 aprile, consapevole delle indagini giudiziarie in corso, ma nulla essendo trapelato circa le responsabilità, dirette o indirette, del fatto, presentai un esposto al Gruppo stesso dei Carabinieri Forestali di Ravenna, informandolo, tra l’altro, di essere venuto a conoscenza di un messaggio mail datato 20 febbraio 2023, avente come oggetto “info”, che la Cooperativa Capannisti, titolare del Villaggio Capanni confinante con l’area disboscata in questione, aveva indirizzato ai propri associati, comprendendovi questa comunicazione: “[…] si informa che è stata eseguita la pulizia esterna dell’area dei capanni fronte pineta, al fine della sicurezza del villaggio da eventuali e possibili incendi boschivi”. Siccome tutto lasciava presumere che tale “pulizia esterna” coincidesse con la rasa al suolo dell’area pinetata confinante, ne trassi la convinzione che l’informazione avrebbe orientato le indagini giudiziarie preliminari accelerandone la conclusione in vista dell’avvio di un procedimento penale a carico dei responsabili. A distanza di quasi un anno e mezzo, non si ha notizia che ciò sia ancora avvenuto. L’interesse evidente del Comune è di costituirsi parte civile per il riconoscimento dei danni.
Rispondendo lo stesso giorno all’esposto, l’ufficio stampa del Comune aveva infatti pubblicato il seguente comunicato: “Il Comune di Ravenna – dichiara il sindaco Michele de Pascale in riferimento all’abbattimento abusivo di un’area pinetata a Marina Romea – in data 27 marzo ha già richiesto l’autorizzazione di accesso per poter effettuare un sopralluogo finalizzato alla progettazione della messa in ripristino al fine di ripiantumare l’area non appena le condizioni stagionali lo renderanno possibile, auspicabilmente già nel prossimo autunno. L’area dunque verrà completamente rinaturalizzata e riforestata, come segnale deciso rispetto ai responsabili dell’abbattimento abusivo di piante, perché deve essere chiaro che a Ravenna è inaccettabile e intollerabile qualunque comportamento volto ad alterare artatamente lo stato delle zone naturali per fini non corretti. […]”. In effetti, l’intervento è stato progettato e finanziato, per un importo presunto di 120.000 euro. L’autunno 2023 è passato, come pure la primavera 2024, ma nulla ancora si è mosso. Chiedo dunque al sindaco di fare il punto su questa desolante vicenda, almeno prima che si apra formalmente la campagna elettorale che lo vedrà candidato alla presidenza della Regione.”