“Il giorno 19 marzo scorso è stata inaugurata la “Passeggiata lungo canale Candiano” nella Darsena di città. L’ufficio stampa del Sindaco scrisse: “È lunga quasi un chilometro e 700 metri. Dalla testata del canale arriva fino al ponte mobile. L’intervento complessivo, del valore di circa 3 milioni e mezzo di euro, è stato finanziato dal Bando periferie nell’ambito del progetto Ravenna in Darsena”. Il Sindaco disse che “la sua realizzazione è stata una scelta della quale essere orgogliosi e che sarà di ulteriore impulso per questa zona di Ravenna, un tempo di impensabile riqualificazione”.

  1. Stimolato da quest’impulso, l’architetto italiano P.L., che ora vive all’estero, essendo venuto quest’estate con la famiglia a trascorrere le vacanze a Ravenna attratto dalla sua ricca storia artistico-culturale e dai “mosaici mozzafiato”, ha deciso di andare a visitare anche la Darsena, vista la sua vicinanza al B&B in cui alloggiava, interessato, anche professionalmente, al suddetto progetto. Di seguito, la cronaca della sua camminata, firmata 1° settembre: “Dopo aver attraversato il sottopassaggio della stazione, attualmente in fase di ristrutturazione, mi sono trovato di fronte alla vecchia area portuale della città. La prima impressione è stata contrastante: da un lato, una ventina di giovani che sembravano rappresentare la tipica microcriminalità che spesso affligge le stazioni; dall’altro, una vista incantevole della città che si affaccia su un tranquillo specchio d’acqua. Lungo il canale, ho trovato una passerella ben realizzata, ideale per una passeggiata che invita a scoprire la storia industriale della città. Tuttavia, con mio grande stupore, ho notato che quasi tutti i bidoni della spazzatura lungo il percorso erano stracolmi, emanando un odore sgradevole, mentre l’arredo urbano era spesso danneggiato e abbandonato a se stesso. Questa situazione di degrado accompagnava quasi tutto il cammino, sminuendo il valore di un intervento urbanistico che, se ben mantenuto, avrebbe potuto essere molto piacevole. A circa metà del percorso, ho intravisto un edificio che, dalla sua struttura, ho dedotto essere una serra. Tuttavia, il campo di erbacce che lo circonda e l’apparente stato di abbandono mi hanno lasciato perplesso: non era chiaro se l’edificio fosse dismesso o semplicemente trascurato. Proseguendo verso la fine della passeggiata, la passerella si trasformava in una strana carraia ghiaiata, dove il verde circostante si mischiava con le erbacce della strada asfaltata, creando un effetto di giungla urbana, un misto tra natura incolta e degrado. Da architetto e amante della città di Ravenna, non posso fare a meno di esprimere il mio dispiacere nel constatare che un’area con tanto potenziale sia lasciata in questo stato”.
  2. Sei giorni dopo, il cittadino ravennate G.C., che lavora, fino in ora notturna, in un’industria posta a lato del canale Candiano, ha scritto a Lista per Ravenna, il seguente messaggio, corredato con le foto esplicative qui allegate: “Dopo tanti mesi a predisporre l’area camminabile lungo il Candiano, già ci sono piante morte, erba alta, mancata manutenzione del verde. Alla festa dell’Unità il sindaco uscente ha detto che non è  riuscito a fare tutto quello che si era ripromesso”.
  3. Il sig. G.G., residente in una strada prossima a tale “bellissimo percorso in legno”, che frequenta spesso con la famiglia, segnala ora che “il transito di biciclette e monopattini rischia purtroppo di confliggere e di collidere con chi passeggia e coi bambini che giocano nelle aree ben fatte a loro dedicate, anche perché i dissuasori installati vengono aggirati”. Dovendosi comunque risolvere questa difficoltà, si chiede se non sia il caso di dirottare la circolazione di questi mezzi “nella strada perfettamente asfaltata sottostante a quella che, non a caso, viene chiamata passeggiata o camminabile”.

Riprendo quindi, come segue, la valutazione generale dell’arch. P. L. sulla sua esperienza “turistica” in zona Darsena: “è fondamentale che anche le aree periferiche rigenerate ricevano la cura e l’attenzione necessarie per valorizzare appieno il loro potenziale”. Ne ricavo la necessità di chiedere al sindaco se e come intende affrontare e risolvere i problemi esposti nei tre paragrafi di cui sopra.”