Questa interrogazione è condivisa e approvata in pieno dai Comitati cittadini della “Nuova Isola San Giovanni” e della “Darsena”.
Le due ordinanze gemelle, applicate da questo luglio al 31 ottobre nelle zone stazione e Gulli, le più sofferenti di ordine pubblico nella nostra città, non colgono gli obiettivi di sicurezza posti da questi Comitati e dai residenti. Possono essere utili – come lo sarebbero in ogni zona della città – per contrastare l’abbandono di bottiglie di vetro o lattine sulle strade (difficile comunque da sanzionare seriamente), ma non il consumo sovrabbondante e sregolato di alcolici nelle aree di per sé overdose, fino a poter essere controproducenti nelle loro parti più “calde” e tormentate, che la Polizia municipale ha esplicitamente indicato nei giardini Speyer/Isola di San Giovanni/viale Pallavicini in zona stazione e nel tratto tra le vie Aquileia e Nicolodi in via Gulli.
Sia l’ordinanza stazione che quella Gulli vietano infatti il consumo h 24 di bevande alcoliche fuori delle aree di pertinenza non solo degli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.), com’è giusto, ma anche dei negozi che tali non sono neppure giuridicamente, soprattutto dediti, in tali specifici spazi urbani, allo spaccio sfrenato e relativa somministrazione di alcolici (se non peggio) in ore tarde. Questi “ordini” del sindaco, legittimando tali negozi (tutti casualmente etnici) a farlo, col solo divieto, impossibile da far rispettare specie di notte, che siano consumati su strada, possono incentivare il fenomeno, anziché ridurlo a ragione. Come ha scritto il Comitato Nuova Isola San Giovanni, “l’alcol invece porta degrado, sporcizia, rumori molesti, bivacchi, orinatoi…e chi più ne ha più ne metta. E qui, zona stazione, Speyer, Pallavicini, Carducci, le ‘rivendite’ sono troppe e, fungendo da ritrovo soprattutto serale, portano in zona etnie di ogni genere, il che spesso ci fa sentire stranieri in casa”. Sono almeno sette in questa zona i negozi di tal genere “multiculturale” e due nel tratto in questione di via Gulli.
COSA DICE LA POLIZIA MUNICIPALE
Ai residenti – parlarci o andare sul posto per credere – le due ordinanze sanno di presa per i fondelli, essendoci scritto nelle premesse, valendo per entrambe le zone, di “valutazioni espresse dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che hanno evidenziato l’esistenza di una correlazione tra il consumo incontrollato di alcol ed il potenziale degrado dell’area”; di “come l’eccessivo consumo di alcolici provochi concreti problemi di ordine pubblico, ponendo a rischio la pubblica incolumità e la sicurezza dei cittadini, e tenuto conto della presenza, nell’area, di diverse attività ed esercizi commerciali autorizzate anche alla vendita di bevande alcoliche e, più in generale, fornite di bottiglie di vetro e lattine che possono essere utilizzate quali strumenti di offesa”; di “degrado urbano e ambientale durante il periodo estivo, stante le buone condizioni climatiche che favoriscono la permanenza e lo stazionamento sulla pubblica via di soggetti dediti al consumo eccessivo di bevande alcoliche e che in stato di ubriachezza attuano condotte disdicevoli quali l’insudiciamento della pubblica via, il turpiloquio, il disturbo del riposo e delle occupazioni dei residenti creando preoccupazioni per i passanti e gli altri frequentatori”: barbarie magari marginali quando c’è il sole, bensì distruttive dopo i tramonti estivi.
FERMOMARCIA DEL SINDACO
Le ordinanze di questo genere sono ovviamente proposte al sindaco dalla Polizia municipale, che da lui direttamente dipende, fermo restando che la decisione di farle e come farle è politica. Le norme firmate dal sindaco nelle attuali ordinanze ne contraddicono chiaramente le premesse, trasformando di fatto, nelle più turbolente aree Isola San Giovanni/Pallavicini e Gulli, due ordinanze anti alcol in ordinanze pro alcol. Una retromarcia politica.
La Polizia municipale ha dimostrato di sapere come queste due emergenze di salute pubblica devono essere affrontate, perché, su tali specifiche aree, le rispettive prime ordinanze dell’estate 2018 (PG 122574 e PG 122793) fecero sì che i negozi delle zone stazione e Gulli che vendevano alcolici nelle ore notturne non potessero farlo dalle 20.00 alle 7.00. Basta dunque la volontà politica, quella che il sindaco di Ravenna ha mostrato nel 2018, ma non quest’anno.
INTEGRARE LE ORDINANZE
Chiedo perciò al sindaco stesso se intende accogliere la seguente proposta, conforme all’ordinanza PG. 122793 del 2018: integrare le ordinanze estive n. 1043 e n. 1198 del 2019 sulle zone stazione e Gulli imponendo il divieto di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche dalle 20.00 alle 7.00 del giorno successivo agli “esercizi commerciali” e alle “attività artigianali del settore alimentare” ivi ubicate e relative pertinenze, esentandone invece gli “esercizi pubblici di somministrazione bevande” propriamente detti (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.).