“NUOVA MAXI AREA COMMERCIALE – Domani 29 giugno sarà inaugurata a Fornace Zarattini, in via Faentina, di fronte al MIR, la nuova maxi area commerciale della Tecnomat, ex Bricoman. Sul suo sito internet, sotto l’insegna “9.000 mq di qualità per offrirti sempre di più”, sono descritte le nove grandi sezioni addette alla vendita di “oltre 25 mila prodotti”: Piastrelle, Vernici, Sanità, Falegnameria, Ferramenta, Elettricità, Idraulica ed Edilizia, quest’ultima su un’ “area esterna di 4.000 metri quadrati”. Potrebbe stupire che il sindaco e la sua Giunta non ne abbiano dato comunicazione pubblica. Occorre perciò riandare al Consiglio comunale del 19 ottobre 2019, con cui l’Amministrazione de Pascale ha dato il via a quest’opera dovendo fronteggiare un ordine del giorno di Lista per Ravenna decisamente contrario. Tutti i consiglieri dei sette gruppi di opposizione, sinistra compresa, bocciarono la proposta della Giunta, approvata solo dal PD coi suoi alleati, e votarono a favore dell’ordine del giorno Ancisi.
LA PRIMA LOTTIZZAZIONE DEL 2007 – Si tratta di un’area di 52 mila quadrati che già il Piano Strutturale Comunale (PSC) del 2007 aveva destinato ad “Ambito commerciale produttivo”, una delle infinite nuove cementificazioni previste su tutto il territorio comunale. Rispetto a queste, Fornace Zarattini era stata concepita come una nuova gigantesca Bassette, senza curarsi di stravolgerne e violentarne l’abitato. L’iter del progetto era stato portato a termine con l’approvazione del Piano Urbanistico Attuativo (PUA), che dettava esattamente così: “L’impianto progettuale del PUA è stato valutato sulla base delle esigenze aziendali di Bricoman… La struttura di vendita Bricoman è rappresentata […] dai seguenti esercizi commerciali: una media struttura non alimentare dedicata all’attività di vendita congiunta ingrosso-dettaglio; una media struttura di vendita non alimentare dedicata alla vendita di merci ingombranti”. La superficie era di 5.000 metri quadrati, di cui 1.500 per la prima struttura e 3.000 per la seconda. Fosse stato così, il Consiglio comunale non avrebbe più avuto voce in capitolo.
OCCUPATA L’UNICA POSSIBILE AREA VERDE – Il 19 luglio 2019 la pratica è invece tornata in Consiglio, chiamato a promuovere la nuova area commerciale dalla dimensione comunale a quella provinciale, con superficie di vendita aumentata ad 8.000 metri quadrati, benché ce ne fosse già una a Faenza, col Bricofer. La nuova scheda urbanistica autorizzava inoltre qualsiasi genere e tipologia di attività commerciale, esclusi gli alimentari. Stavolta la Giunta de Pascale avrebbe potuto e dovuto dire no e invece aveva detto sì, chiedendo in ultimo al Consiglio comunale di dare la sua indispensabile approvazione finale, ottenuta però con l’opposizione totalmente di traverso. L’ordine del giorno di Lista per Ravenna aveva infatti focalizzato come quei 3.000 metri quadrati in più da cementificare rappresentavano la sola area libera in mezzo ad una serie di insediamenti produttivi esistenti sui due lati di via Faentina. Avrebbe avuto senso destinarla a parco verde, come una specie di oasi. Stritolarla è sembrata un insulto.
STROZZATE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE – Sarebbero già stati tanti i 4.500 metri quadrati dettati dal PSC ravennate. Ma questo insediamento da 8.000 metri quadrati (Tecnomat dice addirittura 9.000) avrà effetti dolorosi sui negozi e sulle strutture commerciali piccole e medie presenti nei quartieri e nelle frazioni di Ravenna, ma anche nel resto della nostra piccola provincia, che esercitano la loro attività nei nove vasti settori commerciali della Bricoman/Tecnomar.”