Ieri il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità le modifiche al regolamento dei taxi e dei noleggi con conducenti (NCC) con l’astensione di Lista per Ravenna.
“Già nell’agosto 2023, sindaco e assessora allo sviluppo economico scrissero: “Tra Comune, associazioni di categoria e cooperativa Radiotaxi, dopo un approfondito confronto in atto da più di un anno, è stata raggiunta l’intesa sul nuovo regolamento taxi”. Hanno ancora manovrato, a camera chiusa, per altri otto mesi, senza che il Consiglio comunale, e quindi la città, ne sapessero niente. Il nuovo regolamento è stato dunque presentato nella commissione n. 9 del Consiglio comunale appena mercoledì scorso, ma come un pacco chiuso. Le novità maggiori sono che cresce sì l’organico delle licenze da 26 a 42, mantenendo tuttavia intatte le licenze rilasciate, e che le decisioni sul futuro aumento del loro numero sono state sottratte al Consiglio comunale, com’è sempre stato, e incamerate dalla Giunta. Bontà sua, essa ha annunciato che autorizzerà da subito 6 nuove licenze, di cui però due sono “di scorta”, riducendo a 4 l’aumento effettivo di taxi in circolazione. Per le altre 12 si vedrà negli anni seguenti” così Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna spiega la propria astensione al voto in consiglio comunale.
“Ritenendo putiniana una decisione tanto autocratica, avevo presentato tre emendamenti affinché la competenza sul numero reale delle licenze su strada fosse restituita, per ragioni elementari di trasparenza e democrazia, al Consiglio, dove comunque la Giunta de Pascale, avendo 23 voti contro 10 dell’opposizione non può mai andar sotto. Li ha infatti usati per bocciare questi emendamenti nonostante il parere favorevole del dirigente Alessandro Martinini, principale collaboratore della Giunta in materia. Ho chiesto allora, con altri due emendamenti, che la Giunta, prima di decidere, almeno ne informi la competente commissione consiliare. Bocciati incredibilmente anche questi, a questo punto, visto che il “nuovo” regolamento è fatto soprattutto perché non si disturbi il manovratore, non resta che scoprirne gli altarini. La domanda è: chi governa da 55 anni Ravenna, come ha gestito il servizio taxi?”
“Innanzitutto (lo ha rivelato un consigliere di maggioranza), il numero di 24 licenze taxi è lo stesso dal 1940, in era fascista. Per vie traverse, ora diventeranno 30 (meno due di scorta). Restano 52 le NCC. Cosa significhi lo ha documentato l’ART, Autorità di Regolamento dei Trasporti, presieduta autorevolmente da un grande esperto del settore nominato dal Governo Conte. Dall’ultimo suo parere del 30 marzo 2024 rivolto al Comune di Ravenna, nascosto come gli altri al Consiglio comunale e alla città, discende direttamente il “nuovo” regolamento (allegato, l’ho trovato domenica scorsa su internet). Ne ho raccolto, taglia e cuci, le informazioni fondamentali (vedi le pagg. 4, 5 e 6): ‘Il Comune ha già ricevuto dall’Autorità il parere del 17 dicembre 2020 in merito al rilascio di 2 nuove licenze taxi nonché all’adeguamento del regolamento comunale per il servizio di taxi e NCC, ma non ha poi provveduto né all’assegnazione delle licenze previste, né all’approvazione delle modifiche al Regolamento. Nella sua relazione tecnica il Comune presenta un confronto con altri 9 comuni, che non appaiono comparabili con Ravenna. Ad esempio, solo la città di Livorno è dotata di un importante porto commerciale. Nella classifica di tale confronto, Ravenna è ultima con una dotazione di 1,5 taxi ogni 10.000 abitanti. Livorno possiede una dotazione di 4 taxi ogni 10.000 abitanti. Il Comune ha specificato che, sulla base dei dati forniti dalle associazioni locali di tassisti, le 6 nuove licenze sarebbero quanto occorre per soddisfare le chiamate inevase, circa 10.000 nel 2023 e le previsioni di domanda conseguente all’incremento dei traffici crocieristici, stima di 10.000 chiamate nel 2024. Allo scopo di verificare l’adeguatezza dell’incremento del contingente taxi proposto dal Comune, gli Uffici dell’Autorità hanno condotto una propria valutazione. Tenendo conto di vari aspetti riguardanti il contesto geografico, economico, insediativo, l’insieme che ne deriva è composto da Ancona, Cagliari, La Spezia, Livorno, Messina, Taranto. Applicando a Ravenna le correlazioni individuate, risulta che il parco taxi del Comune dovrebbe contare un numero di veicoli significativamente superiore al contingente attuale: si stimano almeno 70 taxi. Le informazioni fornite dal Comune sembrano giustificare una carenza di 6 taxi, ma esse risultano parziali per quanto detto e non tengono conto delle richieste che attualmente si orientano verso i servizi NCC proprio a causa della carenza di taxi, in particolare di quelle rimaste insoddisfatte’.
Ognuno adesso giudichi. Scoperto così il vaso di Pandora, lor signori della Giunta non riusciranno più a tapparlo. Parola di Lista per Ravenna”.