Resin Plast Ravenna è un’eccellenza industriale della nostra città da quando nacque, nel 1957. Una delle prime in Italia nel settore delle materie plastiche per condotte, ha progressivamente ampliato e modernizzato le strutture del suo stabilimento, in via Faentina 186, alle porte della città, fino ad occupare un’area di circa 30.000 metri quadrati, di cui circa 6.000 coperti. Nel frattempo, la città si è largamente estesa lungo l’asse della via Faentina infoltendolo con una fitta e alquanto caotica sequenza di stabilimenti e attività produttive. Quasi una Bassette bis, che però trancia a metà aree densamente abitate, vittima principale la località di Fornace Zarattini. Resin Plast, ormai soffocata da una serie di imprese commerciali (Toys center, pensare casa.it, Cisalfa Sport…), ha assunto allora la decisione comprensibile di trasferirsi altrove, in un sito sgombro vicino alla città, più idoneo ad un insediamento industriale.
Quello a cui il Consiglio comunale di Ravenna è però chiamato a dare il via definitivo nella prossima seduta è il progetto, cosiddetto “di riqualificazione urbana”, che intende realizzare, nel posto che Resin Plast lascerà libero, un nuovo polo commerciale. Composto da un supermercato alimentare di 2.500 metri quadrati e da tre altre strutture di vendita non alimentare di 1.600, 400 e 400, quindi con una superficie totale di vendita pari a 4.900 metri quadrati, la superficie totale del terreno occupato dall’intervento urbanistico è di 28.025 metri quadrati (27,731 per le sole strutture di vendita, più 294 per le due porzioni di viabilità di collegamento poste al di sotto del viadotto stradale).
Naturalmente facciamo gli auguri anche a questa nuova imponente impresa, dovendo però obiettare, per non tradire la nostra nota coerenza di giudizio, che nuovi insediamenti di questo genere si aggiungono a troppi altri già attivi, o in cantiere, o in attesa di partire con tutte le benedizioni necessarie, di cui la città non sente affatto il bisogno, sapendo peraltro che, per tutte quelle (non tutte, si vedrà) baciate dal successo imprenditoriale, molte altre strutture commerciali, soprattutto di media grandezza o negozi di vicinato, dovranno chiudere.
Superando i 25.000 metri quadrati, questo comparto di vendita rientra tra gli assetti di rilevanza provinciale, ragion per cui si è reso necessario un accordo del Comune di Ravenna con la Provincia e col Comune di Cervia, che già l’hanno approvato. L’unico motivo per cui il nostro Consiglio comunale è chiamato a discutere del progetto è dirgli l’ultimo sì (anche se in teoria potrebbe pure dire no).
Questo accordo sottrae al bilancio del Comune di Ravenna 58.000 euro degli oneri di urbanizzazione secondaria a carico dell’impresa costruttrice per la quota commerciale, che verranno spesi invece dal Comune di Cervia per interventi di riqualificazione del Centro Sportivo Comunale di Savio di Cervia e delle sue pertinenze. Sarebbe troppo lungo motivare qui l’assurdità di un accordo, imposto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), secondo cui Ravenna ci mette l’occupazione del proprio suolo – non proprio a saldo zero se teniamo conto della nuova area che Resin Plast andrà ad occupare – e una parte consistente dei propri importi di urbanizzazione – mentre ci guadagna il patrimonio sportivo di Cervia. Ci spiegheremo in Consiglio comunale.