La consegna dei lavori di primo stralcio del Parco Marittimo che intende riqualificare le pinete del litorale tra Marina di Ravenna e Punta Marina giustifica le dichiarazioni entusiastiche del sindaco de Pascale se ci si limita agli elementi paesaggistici: la rigenerazione della pineta e la ricomposizione delle dune, la riconnessione tra questi due ambiti e la realizzazione di una fascia verde nelle zone retrostanti i bagni. Fin qui il richiamo di de Pascale al modello svedese potrebbe valere, ma per il resto, riferito al sistema delle piste ciclopedonali e al relativo richiamo escursionistico, l’attrazione turistica delle nostre spiagge sta agli antipodi. Ci sarà molto da fare perché – secondo l’impeto del sindaco – il Parco Marittimo sia “la rinascita dei nostri lidi” e la “spiaggia molto più attrattiva sia per i ravennati che per il turisti”.
Ammesso che il turismo balneare ravennate tipicamente familiare, con bambini, anziani e borse (e cani) al seguito, possa riconvertirsi salutisticamente al ciclopedismo o a trasbordi chilometrici rilassanti su un bus navetto dai parcheggi alla spiaggia, il punto sta nelle parole con cui de Pascale ne ha ammesso le fondamentali condizioni: il “potenziamento del trasporto pubblico locale e nuove offerte di sosta”. Non è intanto bene augurante l’indagine appena compiuta sul trasporto pubblico a Ravenna, al cui questionario solamente il 23% degli utenti di Start Romagna ha risposto dichiarandosi soddisfatto. Ma delle vere “nuove offerte di sosta”, che peraltro non potranno mai compensare la perdita di un terzo degli stalli esistenti sul litorale di Marina e di Punta, finora si sa solo del raddoppio dei vecchi parcheggi scambiatori di via Trieste e di via del Marchesato, mentre è ancora da individuare il luogo dove potrebbe farsene un terzo a Punta. Tutti andrebbero peraltro presidiati, e comunque non basteranno. Mentre i camperisti, che sono molti, non metteranno più ruota da questi parti se, anziché multe, non si faranno aree camper pubbliche a norma, anch’esse da presidiare.
La dirigenza degli stabilimenti balneari dichiara “ovvio che il percorso dei parcheggi compensativi dovrà viaggiare di pari passo col progetto”. Ma finora è successo il contrario, giacché il progetto è stato confezionato come se questi problemi non esistessero, neppure confrontandosi con la categoria. Eppure il Parco Marittimo è stato concepito nel 2016, la proposta progettuale messa a concorso nazionale nel 2017, il progetto definitivo per il tratto Marina di Ravenna-Punta Marina approvato nel 2019. C’è stato tutto il tempo per progettare contemporaneamente e sottoporre al giudizio degli operatori e degli utenti delle spiagge ciò che de Pascale stesso giudica indispensabile per la riuscita dell’impresa.
Si è messo il bel carro davanti ai buoi. Che arrivi facilmente a destinazione è tutto da dimostrare. Un po’ di umiltà e di consapevolezza aiuterebbe.