“Dal 10 agosto scorso, il gattile comunale di via Trieste 342 a Ravenna è senza gas, quindi senza riscaldamento, a causa della rottura dell’impianto. Il Comune ha provato a ricostruirlo, non potendo però affidare l’incarico ad alcuna ditta perché fuori norma. Il problema è diventato grave con l’arrivo della stagione fredda.
La struttura, gestita dai volontari dell’associazione “Soli a Quattro Zampe”, provvede alla cura e al ricovero temporaneo o permanente di gatti abbandonati in grave stato di bisogno o provenienti da colonie feline della città perché affetti da patologie che necessitano di un periodo di isolamento, traumatizzati, incidentati, in stato sanitario problematico o che abbiano subito interventi di sterilizzazione. A guarigione avvenuta, i gatti vengono reinseriti nelle colonie di provenienza, mentre rimangono quelli non più autosufficienti o quelli entrati come cuccioli che, non avendo una colonia di provenienza, non possono essere abbandonati sul territorio. Inoltre, secondo la legge regionale n. 27 del 2000, sono ospitati al gattile felini con accertate abitudini domestiche, non inseribili in colonie feline, in quanto non autosufficienti. L’interno dell’edificio si compone di una grande stanza attrezzata con ceste, divani e diverse ciotole contenenti mangime, un piccolo ufficio, una cucina, un reparto isolamento (per i gatti in ingresso, perché non trasmettano a quelli già ospitati eventuali patologie), un reparto per accogliere i cuccioli, un’infermeria per i gatti che necessitano di cure costanti. Si può capire dunque quali disagi subiscano, assiderati da una temperatura di pochi gradi, i gatti ospitati, attualmente una sessantina, ed anche il personale volontario, pur coperto da giacche a vento.
Di qui la mia interrogazione urgente di lunedì 9 dicembre con cui ho chiesto al sindaco se intendesse risolvere immediatamente questa situazione, “essendo passati inutilmente quattro mesi da quando il problema si è posto”. Martedì 10 dicembre, l’assessora Federica Del Conte mi ha risposto, in Consiglio comunale, così: “Siamo di fronte a un edificio un po’ datato e quindi nel momento in cui si interviene diventa importante e necessario adeguarlo alle sopravvenute normative che prevedono un certo tipo di dotazioni. Probabilmente, a fronte delle verifiche che sono state fatte, la struttura tecnica si sta orientando verso un impianto con pompe di calore che quindi utilizzi energia elettrica piuttosto che il gas, ma al di là di questi aspetti, che la struttura tecnica valuterà nel migliore dei modi, già dalla prossima settimana verranno messe in campo delle azioni per garantire un riscaldamento adeguato agli operatori, alle persone che operano nella struttura, in modo tale che le temperature siano conformi a un luogo di lavoro”.
Da notizie assunte informalmente, mi risulta che il giorno dopo, mercoledì, la struttura tecnica ha effettuato un sopralluogo, da cui sarebbe risultata l’impossibilità in tempi brevi di installare un impianto di riscaldamento elettrico, se mai fattibile in un secondo tempo, optando quindi per due stufe a pellet. La ditta incaricata ha provveduto a installarne una. Per la seconda, causa alcuni contrattempi, bisognerà forse aspettare che passino, più o meno, questi giorni di festa. Quella funzionante non copre però le 24 ore, per cui. alla chiusura serale del servizio, si provvede come si può con una stufa comprata dall’associazione.
Già non si giustifica che, oltre ad essere “datato”, un edificio del Comune adibito ad un servizio pubblico di grande utilità sociale, gestito da un’associazione no profit di volontariato, non sia totalmente a norma. Non si può però ammettere che da agosto ad oggi non si sia almeno evitato che nel giorno di Natale gli animali ospitati nella struttura siano riscaldati come nella grotta di un presepe (dal latino “praesaepe”: recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini). Confidando perciò che una soluzione accettabile si abbia entro pochi giorni con la seconda stufa a pellet, questa interrogazione è rivolta a chiedere al sindaco supplente, in carica a tempo pieno dalla vigilia di Capodanno, può assicurare, sentita la competente struttura tecnica, che nel gattile, prima della prossima scadenza elettorale, sia installato “un impianto con pompe di calore che utilizzi energia elettrica”.”