“Il 6 giugno 2023, l’Agenzia pubblica per l’Italia digitale (AGID) ha istituito l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), presso il quale, consultabile da tutti, ogni cittadino italiano può eleggere il proprio domicilio digitale indicando un indirizzo Pec dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali della Pubblica amministrazione. A tutt’oggi, gli iscritti all’INAD sono oltre due milioni e mezzo. Tra questi, il noto ingegnere ravennate Riccardo Merendi.
Per curare gli automobilisti e motociclisti affetti dal malvezzo di spingere il proprio veicolo oltre i limiti di velocità imposti da specifici poster, il Comune di Ravenna si avvale di una lunga serie di autovelox, via via in espansione, proficua soprattutto se fissi. Gli ultimi di questi, apposti a Ravenna in via Bellucci e a Mezzano in via Reale, hanno giustificato la previsione della Giunta de Pascale di incassare a bilancio, nel prossimo 2024, dalla propria “attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti”, 13 milioni e 387 mila euro, rispetto agli 11 e 239 mila del 2023. Sotto l’occhio, giustamente severo, dell’autovelox di Mezzano è incappato l’ing. Merendi, che si sarebbe tranquillamente sottoposto alla cura se non ne avesse subìto un improprio effetto collaterale.
La notifica del verbale di accertamento della violazione gli era stata infatti recapitata, tramite postino, presso la propria abitazione, aumentata di 14 euro per “spese postali e di procedimento“. Avendo attivato il domicilio digitale, egli ha immediatamente chiesto che gli venissero decurtati i 14 euro, richiesta parzialmente accolta il giorno seguente, quando gli è stato trasmesso un nuovo bollettino Pagopa con cui la maggiorazione è stata ridotta a 1,20 euro, essendogli stati bonificati 12,80 euro per non dovute spese postali, restando tuttavia da pagare le “spese di procedimento”. Sorvolando, per carità di patria, sul conteggio minuziosamente cavilloso tramite cui 1,20 euro sono il totale centesimale di costi astrusi e comunque largamente scorretti, di cui possiamo comunque discutere ovunque, resta tuttavia il dato politico sostanziale per cui è troppo facile che un’Autorità pubblica sia puntigliosamente fiscale coi propri amministrati quando è la prima a non rispettare le regole.
Da quanto sopra, posto che il servizio di cui sopra è gestito totalmente da Ravenna Entrate, posseduta al cento per cento dal Comune di Ravenna, alla quale la Polizia Locale si limita a trasmettere i verbali, deduco infatti la necessità di porre al sindaco i seguenti interrogativi:
- perché Ravenna Entrate non ha verificato se il trasgressore avesse attivato presso l’INAD il proprio domicilio digitale, operazione possibile in pochi minuti secondi;
- essendo il domicilio digitale INAD attivo dal 6 luglio 2023, quanti altri verbali, da allora ad oggi, sono stati erroneamente notificati tramite postino analogico, invece che per posta digitale (Pec);
- se intende doverosamente disporre che ai cittadini afflitti in tal modo dall’ingiusta maggiorazione dei costi siano restituiti i 12,80 euro non dovuti, chiedendo scusa per l’errore commesso;
- se altrettanto doverosamente intende segnalare l’accaduto all’Agenzia per l’Italia digitale (AGID), affinché proceda, nei termini fissati dal Codice dell’Amministrazione Digitale, a contestare, accertare e sanzionare le violazioni di cui sopra, che Ravenna Entrate ha compiuto al Codice stesso.”