Il 14 giugno scorso Lista per Ravenna si oppose per prima alla “dichiarazione di guerra” lanciata da due assessori del Comune di Ravenna contro i camperisti che sostavano nelle aree di parcheggio “non dotate – come prevede la legge regionale 16/04 – di pozzetti di scarico autopulente, erogatori di acqua potabile, contenitori per la raccolta differenziata di rifiuti, servizi igienici attrezzati”. Sui lidi ravennati, specialmente a Marina di Ravenna, si abbatté una bufera di multe da 150 euro, con provvedimento di allontanamento dei multati per 48 ore. Tutto ciò, nonostante il Codice della Strada, art. 185, consenta ad ogni camper di parcheggiare, in Italia, nelle aree di sosta degli autoveicoli quando “non poggia sul suolo salvo che con le ruote, non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro dell’autoveicolo medesimo”. È stata applicata allo scopo una norma molto discutibile del nuovo regolamento comunale di Polizia urbana, andando anche oltre le sue stesse prescrizioni. Facemmo allora rilevare che aree camper attrezzate d’uso pubblico, anche a pagamento, non esistevano nei nove lidi ravennati, se non a Porto Corsini, Casal Borsetti e Lido di Savio, esclusi dunque anche i paesi maggiori, come Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano. Il caso assunse dimensioni nazionali, sollevando reazioni sdegnate nel camperismo dell’intero paese.
L’ANNUNCIO – Il paradosso apparve evidente. In sei località del litorale i camper potevano arrivare e girare, ma non sostare su area pubblica, addirittura contro l’art. 16 della Costituzione. Parve urgente al sindaco in carica, in attesa di nuove elezioni il 3 ottobre, di risolvere subito almeno il problema di Marina di Ravenna, capoluogo dell’Area del Mare, su cui la tempesta aveva più infuriato. Il 17 giugno diede così l’annuncio di un’area camper pubblica in questa località, che sarebbe sorta in via del Marchesato a metà luglio, dotata di 51 stalli di sosta, per un massimo – chissà perché – di tre giorni. Gratuita solo fino a tutto il 2021, anche perché dotata di pali della luce e fornita di scarico delle acque nere e di carico delle acque bianche, ma di nessun allaccio all’acqua e (più necessario) all’elettricità, parve frutto della più totale improvvisazione. È stato infatti definito un “progetto temporaneo”, in attesa, per essere eventualmente definitivo, del necessario intervento urbanistico, possibile non prima del 2022. In realtà non c’è stato neanche un progetto, ma una semplice relazione tecnica descrittiva delle poche “lavorazioni” da farsi e della “stima dei costi”, i quali, aggiungendo l’IVA, hanno superato nettamente i 30 mila euro, senza tener conto dei consumi e dell’incarico, dato ad Azimut, di gestire gli ingressi e le uscite dei camper.
IL FALLIMENTO – Che la fretta faccia i gattini ciechi lo si capì quando si dovette aspettare il 14 agosto, a stagione balneare ormai avviata al declino, perché l’area camper fosse aperta. Che non potesse avere successo è stato largamente previsto. Lontana due chilometri dal molo pescherecci e circa uno e mezzo dalla spiaggia, distante anche dal centro del paese coi suoi servizi commerciali (ristoranti, supermercati, negozi), isolata ai confini dall’abitato, senza un servizio di sorveglianza, quindi con problemi di sicurezza, non appariva affatto a misura dei camperisti. E in effetti, poco o niente utilizzata, come ci è stato ampiamente testimoniato, è risultata un clamoroso fallimento. Le prime due foto, fornite da Maurizio Marendon, nostro responsabile della comunicazione, scattate il 12 ottobre, la mostrano addirittura deserta, ma non perché i camperisti abbiano abbandonato l’ingrata (non per sua colpa) Marina di Ravenna. Giacché le successive due foto mostrano un gran numero di camper parcheggiati altrove nel paese stesso. Laddove a metà giugno sarebbero stati multati e allontanati, ora, non dando fastidio a nessuno, anzi servendo all’economia locale, sono lasciati in pace.
SERVONO VERE AREE CAMPER – Chiaro che l’area camper di via del Marchesato è morta. Che i soldi pubblici impiegati per raffazzonarla sono stati spesi male. Che ora si dovrà provvedere, come scritto nel programma di Lista per Ravenna e della Lista del Mare, affinché tutti i nove lidi dispongano “di una struttura pubblica attrezzata, secondo norma, come area camper, a distanza breve dal litorale”. A Marina di Ravenna, dovrà essere ripreso in esame, benché finora scartato, l’ex vivaio della Forestale in via Ciro Menotti, che noi giudichiamo ideale. In subordine, l’area ex Rana in zona traghetto, strategica per i servizi, meno per il mare, tanto piccola da ospitare solo una quindicina di mezzi, è però utile per differenziare l’offerta, con punto luce ad ogni piazzola, punti acqua più numerosi e un camper service con accesso migliore rispetto a quello infelice di via del Marchesato, ormai ex. A distanza di pochi chilometri, non si può ulteriormente prescindere da un’area camper con servizi a Punta Marina Terme, perché anche in questa località sono stati spesi soldi pubblici per un camper service mai entrato in uso, ed ora vandalizzato e pericoloso.