“Con l’art. 5 bis del proprio Statuto, il Comune di Ravenna “riconosce che l’acqua è un bene comune, una risorsa pubblica la cui gestione non deve rispondere a logiche di profitto. Il Servizio Idrico Integrato, servizio essenziale di interesse generale, deve essere indirizzato […] al soddisfacimento effettivo dei bisogni della nostra comunità attraverso l’erogazione di un servizio efficiente e di qualità, assicurando adeguati livelli di investimenti”. In base ad una convenzione del 2005, valevole fino a tutto il 2027, il ciclo idrico integrato del Comune stesso è gestito da HERA spa.

Ieri, 22 agosto, alle ore 11:32, un cittadino ravennate residente a Piangipane in via Nello Buzzi, ha scritto all’indirizzo di Lista per Ravenna visibile sul sito internet del Comune, il seguente messaggio rivolto al sottoscritto: “Ritengo opportuno segnalarLe il comportamento di Hera in caso di interventi di emergenza  sulla rete idrica a seguito di rotture. Stamane è in corso un intervento a Piangipane all’incrocio tra  via Nello Buzzi e via Don Danesi ed è stata improvvisamente, senza alcun preavviso, interrotta l’erogazione dell’ acqua causa i lavori di riparazione. Interpellato l’ufficio  Pronto intervento di Hera al n. 800713900, ho appreso che in caso di intervento di emergenza nessun avviso di interruzione dell’erogazione viene fatto ai cittadini. Ho fatto presente  che, una volta, in questi casi passava  per le strade limitrofe al punto di intervento un automezzo  dotato di altoparlante  che preavvisava dell’interruzione e della sua prevedibile durata. Mi è stato risposto che da tempo non si fa più, come se fosse un intervento divenuto, non si sa perché, non più realizzabile […]. Per inciso Le segnalo che negli ultimi mesi diversi sono stati gli interventi di Hera nella frazione di Piangipane. Il caso ha voluto che uno sia stato fatto proprio fuori del mio cancello per cui fui avvisato casualmente da uno degli operai poco prima che venisse interrotta l’erogazione avendo così modo, quella volta,  di fare un po’ di scorta. Forse la rete  è diventata troppo vecchia, ma si preferisce intervenire di volta in volta con disagio dei cittadini invece di affrontare lavori di rinnovamenti strutturale? Mi sembra che i bilanci di Hera potrebbero consentirli, visti gli utili e i dividendi erogati che beneficiano soprattutto gli enti locali azionisti”. Ad esempio, il Comune di Ravenna ha incassato quest’anno, per il 2023, 9.519.451 euro.

Nella Regione Emilia-Romagna il servizio idrico integrato è regolato dall’agenzia pubblica Atersir. Essa si avvale di 9 Consigli locali, uno per ogni provincia,  composti dal presidente della Provincia e dai sindaci del territorio o loro delegati, che hanno tra i propri compiti quello di proporre le modalità specifiche di organizzazione e di gestione dei servizi. Nel Comune di Ravenna dovrebbe occuparsi del ciclo idrico integrato, leggendo sul sito internet, l’unità operativa Strade Centro/sud. Sembra perciò doveroso chiedere al sindaco e presidente della Provincia di Ravenna se intende attivarsi presso gli organi  e gli uffici competenti affinché:

  • nei casi di  interventi di emergenza sulla rete idrica a causa di rotture i cui lavori di ripristino comportino interruzione nell’erogazione dell’acqua potabile, la popolazione ne sia tempestivamente avvisata, nelle forme da analizzare e da mettere a punto;
  • approfondisca e riferisca se nelle rete idrica del Comune di Ravenna, ad esempio a Piangipane, ma non solo, risultino condutture eccessivamente usurate che richiedano di essere sostituite tempestivamente, prevenendone in tal modo i danneggiamenti.”